C’è un clima di grande confusione in vista delle amministrative di settembre in uno dei comuni più popolosi e particolarmente politicizzati della Calabria: San Giovanni in Fiore.

La maggioranza di centrosinistra, sindaco Giuseppe Belcastro, molto vicino all’ex presidente della regione Mario Oliverio, è arrivata in frantumi alla fine della legislatura. Tanto che molte volte è mancata la maggioranza alle sedute consiliari.

Nel frattempo si sono formati almeno quattro raggruppamenti pronti a prendere parte alle amministrative. Scomparso di fatto il Pd cittadino, molti si stanno organizzando nelle liste civiche.

A destra le divisioni non sono di meno, tanto che la stessa presidente Santelli sarebbe pronta ad imporre un nome (forse l’assessore comunale di Cosenza, Rosaria Succurro, originaria di San Giovanni in Fiore).

Altri raggruppamenti, più o meno civici, sono pronti a candidare a sindaco Salvatore Mancina, sangiovannese che vive da sempre a Cerisano, nelle serre cosentine, dove è anche stato sindaco, ma dopo poco la sua stessa maggioranza ha provocato lo scioglimento del consiglio comunale. Altro nome che circola è quello del noto architetto Giovanni Congi (sostenuto da alcune liste civiche).

Il sindaco uscente Belcastro ha già fatto sapere di volersi ricandidare, ma nel centrosinistra prende sempre più quota l’ex parlamentare Franco Laratta, da diversi anni impegnato a Roma in alcuni Enti del governo.
Il nome di Laratta è gradito a tanti, soprattutto nella società civile, ma anche in molti ambienti del Pd, perché lontano dal caos politico attuale. Ma c’è da dire che i rapporti tra Laratta e Mario Oliverio non sono mai stati buoni, tanto che Oliverio oggi vorrebbe la riconferma di Belcastro.

Dalla Federazione Pd di Cosenza, retta dal Commissario Miccoli, il nome di Laratta viene ritenuto come fra i pochi in grado di vincere le elezioni, l’unico in grado di unire il centrosinistra nella battaglia durissima con il centrodestra. Laratta finora non si è pronunciato sulle ipotesi che lo vogliono come protagonista dello scontro elettorale che avrà i riflettori accesi a livello regionale e anche nazionale. L’ex parlamentare è infatti molto vicino al ministro della Cultura Franceschini.