Si aspetta ormai soltanto la conferma ufficiale, ma Giuseppe Falcomatà continuerà ad essere il sindaco della città almeno fino al prossimo autunno. Praticamente un anno in più rispetto alla scadenza naturale della consiliatura, consumatasi nel mese di novembre 2019.

Il rinvio delle elezioni amministrative sarà contenuto all’interno del nuovo decreto al vaglio del Consiglio dei ministri guidato dal premier Giuseppe Conte che si aspettava per questa sera, ma che con tutta probabilità slitterà a domani.

Il testo dovrebbe entrare in vigore entro lunedì 16 marzo per entrare immediatamente in vigore e far diventare immediatamente operative le misure anticoronavirus, a partire dalla sospensione delle scadenze fiscali.

Per quanto trapela da palazzo Chigi dovrebbe arrivare il rinvio delle elezioni regionali, comunali e, forse anche con termini più lunghi, del referendum sulla riduzione del parlamentari, originariamente previsto per il 29 marzo.


In una bozza del decreto in vista del prossimo Consiglio dei ministri, tra le ipotesi della presidenza del Consiglio si interviene sul mandato degli organi elettivi regionali che scade entro il 31 luglio 2020, prorogandolo di tre mesi visto il rischio sanitario. Le Regioni attese al voto in primavera sono sette: Veneto, Liguria, Toscana, Marche, Campania, Puglia e Valle D'Aosta.

Per quel che riguarda, invece, l’elezione dei consigli comunali - oltre 1000 comuni tra cui quindici capoluoghi di provincia e quattro di regione - sono fissate «in una domenica compresa tra il 15 ottobre e il 15 dicembre 2020».


L’emergenza sanitaria, inevitabilmente, riscrive l’agenda politica e forse anche la storia politica del Paese e della nostra città. Sarebbe in effetti impensabile, in questa fase, anche soltanto pensare di affrontare una campagna elettorale o non profondere ogni sforzo utile esclusivamente per per fronteggiare uno dei momenti più drammatici degli ultimi anni.