VIDEO | Gli sconfitti alle urne lasceranno libertà di voto ai propri elettori. Cangemi: «Nostri programmi incompatibili». Zagarella: «Nessuno ci ha chiesto sostegno»
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Non ci saranno apparentamenti, almeno in via ufficiale, tra gli sconfitti alle elezioni comunali e i due candidati a sindaco di Gioia Tauro, Raffaele D’Agostino e Aldo Alessio, che si affronteranno nel turno di ballottaggio del prossimo 9 giugno. A confermarlo sono gli stessi Nicola Zagarella e Lino Cangemi.
«Con i due candidati ci siamo visti come ci vedevamo anche prima delle elezioni di lunedì scorso. Abbiamo fatto una riunione tutti insieme – ha dichiarato Cangemi – è abbiamo deciso di lasciare liberi i nostri elettori. Sarebbe stato un controsenso rispetto alla campagna politica che abbiamo condotto, durante la quale abbiamo chiesto un voto libero ai cittadini». Dello stesso avviso anche Nicola Zagarella. «Non abbiamo avuto contatti con nessuno – ha detto – e non diremo per chi votare. Il nostro progetto non prevede apparentamenti e ogni cittadino deve sentirsi libero, secondo me, di votare per chi crede».
Per Cangemi il suo programma di governo della città è incompatibile con quello di Alessio e D’Agostino, mentre Zagarella ribadisce il suo sostegno ai progetti che riterrà meritevoli portati in Consiglio comunale dalla prossima amministrazione. «Noi abbiamo un nostro progetto – ha aggiunto Cangemi – che si fonda sull’innovazione di questa città. Un progetto che non ha nessun punto di contatto con quelli dei due sfidanti. Anzi, direi che è diametralmente opposto. Per questo motivo non ci sentiamo di appoggiare né D’Agostino né Alessio. Le nostre idee continueremo a portarle avanti in Consiglio comunale. Nell’assise cittadina, naturalmente, sosterremo i progetti che riterremo validi e combatteremo, invece, quelli che valuteremo non buoni».
Zagarella chiede uno sforzo di coesione a tutte le forze politiche in un momento difficile per la città del porto. «Siamo sempre attenti e vigili rispetto ai problemi di Gioia Tauro – ha concluso Zagarella – Possiamo dare una mano attraverso il nostro movimento, mettendo a disposizione la nostra esperienza e la conoscenza profonda del territorio. Questa città, in questo momento, non può permettersi di dividersi, ma al contrario ha bisogno di unità».