Tra meno di sei mesi Corigliano-Rossano, il nuovo “gigante” comunale nato dalla fusione dei due grandi comuni della Sibaritide, si troverà ad avere il suo primo Governo civico: un apparato politico-amministrativo che dovrà gestire un territorio grandissimo (il più grande della Calabria ed il 29esimo in Italia), con tante potenzialità da valorizzare ma anche tantissime emergenze da aggredire e risolvere per portare il territorio dell’alto Jonio calabrese a ritagliarsi quella fetta di centralità ed autonomia economica e sociale che rivendica da sempre. È anche per questo che si è giunti all’unificazione di due realtà vicinissime tra loro ma che negli anni hanno sempre (o quasi) camminato in direzione opposta. In città nel frattempo la politica è in ebollizione e presto assisteremo alla colata magmatica dei candidati a sindaco

Attesa per la "mossa" ufficiale di Graziano

Nei giorni scorsi abbiamo raccontato della “ufficiosa” discesa in campo del generale Giuseppe Graziano. Il presidente del Coraggio di Cambiare l’Italia ha dato una prova di forza chiamando a raccolta quasi mille fedelissimi nella grande sala del teatro Metropol; ha parlato di impegno per la Città ma senza mai citare un suo diretto interessamento ad un’eventuale candidatura a sindaco. Che però, a sentire i ben informati, da parte di Graziano ci sarà e sarà presto annunciata. Del resto è stato lui l’artefice di questo progetto istituzionale - con la legge regionale istitutiva del nuovo comune che porta il suo nome - ed è impensabile che alla fine possa rimanere fuori dai giochi. E non è da escludere che l’ufficializzazione della sua candidatura, alla fine, possa mettere d’accordo un po’ tutti portando chiarezza nella nebbia che oggi avvolge gli schieramenti politici del capoluogo ionico.

Stasi e Promenzio ci sono

Ma qualcosa si muove anche negli ambienti movimentisti pro-fusione. Dicevamo della ormai sicura candidatura dell’ambientalista radicale di sinistra, Flavio Stasi, che sta puntellando la sua squadra con non poche difficoltà, però, a reperire uomini negli ambienti coriglianesi. Diversamente da un altro candidato in pectore: Gino Promenzio. Il noto ortopedico pediatrico è stato il primo a scoprire le carte non nascondendo simpatie verso l’avventura elettorale per la poltrona di Sindaco della nuova Città ed il suo “feudo elettorale” si approvvigiona proprio sulle sponde ausoniche, dove Promenzio raccoglie stima e simpatia, senza nemmeno lesinarne nell’area rossanese. Certo, il problema – che a dire il vero è di tutti - sarà chiudere le liste.

Centro Destra: troppe "faide" per una grande coalizione

Le news, però, riguardano il centro destra, quella forza politica che da sempre regna nel tessuto sociale di Corigliano e Rossano e che qui ha radici profondissime che partono dalle esperienze amministrative che dal lontano 1993 in poi hanno sempre (tranne qualche breve e poco riuscita parentesi del centro sinistra) caratterizzato il governo delle due estinte città. Da qualche giorno si sussurra il ritorno in auge di una grande coalizione in stile tedesco. Un carrozzone che metta dentro i post missini, gli ex forzisti della prima ora e quelle frange popolari che nella seconda repubblica abbracciarono il progetto berlusconiano. Che tradotto in uomini significherebbe una schiera infinita di personalità che a citarli non basterebbe una cartella di Word.

Ma, questo, pur essendo un “colpaccio” che garantirebbe d’emblée un vantaggio di 7/8 punti percentuali rispetto a tutti gli altri avversari, per molti sembra più un sogno di qualche nostalgico che non altro. Già, perché in quella sfilza di personalità che dicevamo dovrebbero esserci pure nomi eccellenti come gli ex sindaci Geppino Caputo, Orazio Longo, Peppino Antoniotti, Giuseppe Geraci e anche l’ex parlamentare e assessore regionale Giovanni Dima o l’attuale portavoce regionale di Fratelli d’Italia, Ernesto Rapani. Basta fermarsi a questi nomi (e ce ne sarebbero ancora tantissimi) per capire che è un progetto fin troppo ardito a causa dei contrasti forti, che negli anni hanno interessato anche la sfera personale di ognuno di loro. Esempio su tutti: una grande coalizione di centro destra, potrebbe non vedere mai la luce con insieme, nello stesso schieramento, Caputo e Antoniotti. Così come è azzardato pensare che Giovanni Dima possa ritornare a fare alleanze politiche con il suo ex sindaco Giuseppe Geraci. Anche di queste equazioni ne potremmo scrivere a bizzeffe. Sicuramente la politica non è una scienza esatta e tutto alla fine può succedere.

Ma è più concreto pensare ad un centro destra capace di costruire una forza più concreta, anche se politicamente poco omogenea, che escluda qualche nome “eccellente” e guardi più al civismo e meno al partitismo. Così come nelle settimane scorse aveva anche auspicato Gioacchino Campolo, una delle nuove leve del centro destra.

Intanto nasce "Alleanza civica per la Città" 

Verso questa idea di civismo, aperto a tutte le ideologie e provenienze, stanno lavorando alcuni “giovani” cresciuti nelle frange partitiche di destra, sinistra e centro. È l’Alleanza civica per la Città che vede dentro ex aennini, forzisti, piddini e anche aderenti a movimenti di centro. Ed è questa una realtà che ad oggi sembrerebbe avere il placet (rigorosamente non ufficiale) dalle stesse segreterie provinciali e regionali dei rispettivi partiti tradizionali: dall’UDC a Forza Italia finendo anche al Partito Democratico. Dell’Alleanza civica per la Città fanno parte Fabio Oliverio,  Antonio Ascente, Aldo Zagarese, Rosellina Madeo, Angelo Caravetta, Pietro Lucisano, Natalino Chiarello e Giuseppe Turano. Con quest’ultimo, vicinissimo al consigliere regionale Gianluca Gallo, in pole per una candidatura a sindaco.