Tra i nodi più intricati da sciogliere c'è quello delle aziende che vedono la partecipazione del Comune. I vertici non si sono dimessi e al primo cittadino tocca ora intervenire. Polemiche per la fuga di notizie sulle linee programmatiche
Tutti gli articoli di Politica
PHOTO
La levata di scudi del sindaco di Catanzaro Nicola Fiorita sulla divulgazione anticipata delle linee programmatiche, con relativa accusa di violazione del patto di lealtà con i consiglieri a cui sono state consegnate qualche giorno prima della lettura in Aula, appare comprensibile ma simile a un mero atto dovuto. Il documento infatti è pervenuto, almeno a noi, già alle ore 12 di ieri e quindi in largo anticipo sul suo disvelamento nel civico consesso previsto invece fra circa 48 ore.
A dimostrazione, l'ennesima semmai ce ne fosse stato bisogno, che il testo di cui si parla non potesse rimanere segreto a lungo, restando addirittura riservato fino a dopodomani. Ovvero sino a lunedì in cui sarà ufficialmente illustrato alla cittadinanza. Il sindaco vuol come ovvio rivedere la precedente pianificazione, intervenendo su vari fronti per (ri)lanciare l’idea della “Grande Catanzaro”, realtà scivolata assai sotto la quota di 90mila abitanti (la più recente rilevazione parla di appena 85mila circa), pure mediante una legge speciale per Catanzaro Capoluogo e il proficuo impiego dei fondi a disposizione.
Ambiti in cui intervenire
Tra i più importanti, la costituzione di un effettivo e coordinato polo sanitario d’eccellenza con un raccordo fra azienda universitaria Mater Domini e ospedaliera Pugliese-Ciaccio, ma anche dando valore al fondamentale passaggio per il coinvolgimento delle migliori realtà private. Senza però dimenticare le piccole (si fa per dire), ma basilari cose, tipo la distribuzione dell’acqua nelle case di ogni quartiere, la raccolta dei rifiuti e la cura del decoro urbano. Niente zone di serie A e serie B, dunque, grazie alla particolare attenzione riservata alle periferie più… remote. Soprattutto le più degradate e rispetto a cui bisogna intervenire sotto il profilo della sicurezza. Rilanciata l’idea dell’asse metropolitano con Lamezia e annunciata la richiesta di denominare e far identificare l’aeroporto ricadente nell’area lametina quale quello di Lamezia Terme-Catanzaro. A questo si aggiunga anche il legame, da rafforzare molto di più, con i Comuni dell’hinterland: dal mare alla fascia presilana. Gli spunti, come ovvio, sono tuttavia moltissimi. Ma fra i temi più interessanti c’è la ricerca spasmodica di attrarre turisti e visitatori in cima ai Tre Colli, sfruttando al meglio ciò che l’intero territorio può offrire sotto il profilo naturalistico bensì pure culturale e dell’intrattenimento di alto livello. Il riferimento è a rassegne e kermesse di vario genere, molti dei quali eventi storicizzati, di valore assoluto.
L’anticipazione sul nodo Partecipate
Un banale esempio, sulla questione dell'anticipazione, è inerente a quella data da LaC a metà della settimana che volge ormai all'epilogo sul "nodo Partecipate" e i relativi incarichi apicali assegnati dal predecessore di Fiorita, Sergio Abramo, con un termine di durata della funzione assai successivo alla scadenza del mandato di quest’ultimo. In alcuni casi fino a quasi due anni. Un’eternità, per le velocità supersoniche a cui viaggia la politica su certi versanti. E, soprattutto, un grosso guaio per l'attuale capo dell'amministrazione di Palazzo De Nobili. Tanto da indurlo a chiedere, come scritto nei mesi scorsi, un passo indietro ai “dirigenti abramiani” entro 90 giorni successivi all'esito del ballottaggio. Proposta caduta però nel vuoto. Un niet che ha costretto il primo cittadino in carica a frustrare le legittime aspettative di professionisti vicini a lui, o a partiti e liste del centrosinistra o di forze alleate aggregatisi allo schieramento in corso d'opera, oltreché a lasciare parecchio scontenti alcuni di quelli non gratificati, per mancanza oggettiva di posti al sole, con incarichi in Giunta o di sottogoverno.
Cosa c’è nel mirino dell’opposizione?
Riguardo agli aspetti su cui si concentrerà l'opposizione, quella superstite naturalmente, per rimarcare le criticità (dal punto di vista dei diretti interessati) del programma fioritiano non filtrano indiscrezioni. Sul punto bocche cucite. Nessuno degli avversari del sindaco si è insomma voluto sbottonare sui “motivi del contendere”. Si sa soltanto di uno studio approfondito e della determinazione di squadernare in assise una serie di «evidenti discrasie». Ma i particolari, come premesso, non si conoscono. Si può comunque facilmente intuire - per così dire - che temi caldi e sensibili quali Sanità locale, Cultura (latu sensu intesa) e Turismo, saranno oggetto di una lunga e vivace discussione. Al di là di tutto, va pure riferito che, sebbene l'intento iniziale sia di confrontarsi all'insegna di toni decisi ma bassi, non è escluso che il clima si surriscaldi, e tanto, alzando la temperatura dell’Aula, pure al netto dell'ancora presente calura estiva. E questo anche perché, tornando allo "spoileraggio delle linee guida", l'atto di censurarlo appare - seppur forse doveroso sul piano formale, lo si ribadisce - non aderente alla realtà. E a riprova è sufficiente dare un’occhiata ai social, che malgrado le immancabili divisioni e opinioni variegate, non paiono affatto “scandalizzati”, al pari di Fiorita, su quanto successo. Considerato come peraltro da sempre (giusto o sbagliato che sia) si registrano addirittura fughe di notizie (talvolta pericolose per l'esito di delicatissime indagini o operazioni di polizia pronte a scattare) in ambito giudiziario. Verrebbe quindi quasi da esclamare - citando un capolavoro cinematografico - è «la stampa, bellezza!...». Il punto su cui focalizzare l'attenzione è però ben altro.