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Nazzareno Salerno, che da tempo chiede il commissariamento del partito e il cambio del coordinamento regionale, ha addirittura ipotizzato una “marcia” con i pullman per chiedere direttamente a Silvio Berlusconi di prendere provvedimenti. Più concreto Ennio Morrone che sta provando a farsi dare il provvedimento di sospensione per andare ad impugnarlo immediatamente davanti agli organi competenti. Morrone ha ribadito anche oggi alla corrente a lui più vicina di non volere lasciare il partito e di essere stupito dal provvedimento di sospensione che colpisce suo figlio che già si era dimesso e lui in quanto suo padre. A Ennio Morrone, al momento, non sarebbero ascrivibili comportamenti contro Fi soprattutto in Consiglio regionale in cui esercita il ruolo di consigliere, nell’interpretazione del consigliere cosentino.
La vedono diversamente Jole Santelli e i suoi che si sentono protetti dallo scudo romano e vogliono fare piazza pulita di tutti quelli che, a loro dire, giocano con più mazzi di carte. Per Jole, Occhiuto e company la manovra cosentina, dietro la quale sarebbe innegabile la regia di Ennio, tende a rafforzare sul territorio cosentino il movimento di Denis Verdini del quale fa già parte Giacomo Mancini. Primo passaggio per arrivare alla costruzione del Partito della nazione, obiettivo dichiarato del premier Renzi. Per l’attuale coordinamento regionale, insomma, c’è da pigiare ancora sull’acceleratore e fare in modo che i doppi e tripli giochi vengano smascherati. Non solo. La Santelli e i suoi sono convinti che Mario Occhiuto avrà la possibilità di vincere nuovamente le comunali, forte del movimento popolare di protesta verso quello che hanno definito un golpe della vecchia politica. Tanto che in queste ore continua a rafforzarsi l’idea di correre alle comunali senza il simbolo di Fi. Un altro argomento che animerà il dibattito politico all’interno degli azzurri nelle prossime giornate.
Riccardo Tripepi