Mentre la politica è tutta concentrata nella ricerca del successore di Sergio Mattarella, in Calabria continuano ad insediarsi le Commissioni consiliari. Domani, giovedì 27 gennaio, sarà la volta della Commissione speciale di vigilanza, presieduta dal pentastellato Francesco Afflitto. Come si ricorderà sulla presidenza della Commissione che per prassi viene concessa alle minoranze, si è acuito lo scontro tra il centrosinistra e il polo civico rappresentato in aula dai due consiglieri – il capogruppo Ferdinando Laghi e il collega Antonio Lo Schiavo - del gruppo “de Magistris presidente”.

Infatti dopo che il Pd ha recitato la parte dell’Asso pigliatutto nei ruoli di rappresentanza all’interno dell’ufficio di presidenza del Consiglio, il Polo civico aveva rivendicato la presidenza della Commissione, anche in virtù di quel 16% delle preferenze che i calabresi hanno riservato a de Magistris nella tornata elettorale del 3 e 4 ottobre scorsi. Ma il centrosinistra (Pd e M5s) è andato avanti come un rullo compressore, e il Polo civico – che si aspetta un nuovo approccio ai rapporti interni all’opposizione con l’elezione di Nicola Irto a segretario regionale del Pd – si è dovuto accontentare della vicepresidenza, andata al notaio vibonese Lo Schiavo.

Le donazioni in sanità

Ma domani mattina si riunirà anche la Terza Commissione Sanità, attività sociali, culturali e formative, presieduta dall’azzurro Michele Comito. È la seconda seduta in sette giorni per l’organismo consiliare che continuerà nelle audizioni in merito alle problematiche delle Cliniche San Bartolo di Cosenza – sono attesi il Dirigente Generale del Dipartimento Tutela della Salute e Servizi Socio-Sanitari, Iole Fantozzi; il Presidente Sezione Sanità Confindustria Cosenza, Giancarlo Greco e il legale rappresentante del Gruppo iGreco, Aldo Rizzuti – ma riserverà una parte della seduta all’esame di una proposta di legge – “Misure per la trasparenza delle donazioni nel settore della sanità” – a firma del capogruppo (ancora per poco) del Partito democratico Nicola Irto.

Una proposta redatta durante la pandemia che nasce dalla volontà di valorizzare le donazioni e gli atti di liberalità di persone fisiche e giuridiche (cittadini e associazioni) nei confronti di aziende ed enti che operano nel settore della sanità pubblica della Regione Calabria, con l’obiettivo di garantire trasparenza e tracciabilità di ogni conferimento di denaro o di beni e servizi.

«Si tratta di atti – si legge nell’incartamento - che determinano un arricchimento patrimoniale in favore dei beneficiari a fronte di un contributo del donante, ad esempio per l'acquisto di mascherine, guanti, visori o altri dispositivi di protezione individuale contro il Covid-19, o ancora respiratori polmonari, nonché ogni altra strumentazione finalizzata all'erogazione di servizi sanitari per i cittadini. Lo spirito della presente proposta di legge muove dalla necessità di contemperare l'atto di liberalità con le effettive esigenze della rete sanitaria regionale, nonché di tenere nella dovuta considerazione i bisogni dell'ente e la congruità dell'oggetto della donazione con questi ultimi, nonché gli effetti della donazione in termini economici e organizzativi aziendali e l'offerta di garanzie per la massima trasparenza nella procedura».

In altre parole, le donazioni di beni e le liberalità in denaro con vincolo di destinazione dovranno avere attinenza con i fini istituzionali degli enti e dovranno essere preventivamente valutate in base al loro valore strategico e al loro impatto complessivo sulla gestione dell'ente beneficiario.

E per incentivare il ricorso alle donazioni in sanità la proposta di legge contiene la disciplina delle attività di raccolta fondi, prevedendo la possibilità che la Giunta regionale incentivi quelle realizzate da soggetti pubblici o privati, riconoscendone l'alta valenza sociale, con una quota di compartecipazione da definire con apposito provvedimento.

Ed alla Giunta regionale è lasciata anche la determinazione delle linee guida in cui individua le modalità con cui vengono effettuate le donazioni. La proposta di legge, infine, prevede che, in sede di prima applicazione, gli enti destinatari pubblichino sui propri siti web un elenco dei beni ritenuti necessari.