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Non ci sta il consigliere regionale Mimmo Bevacqua ad assistere inerme all’ultimo conflitto scoppiato in casa Pd e chiede “l’intervento del segretario Magorno per bloccare il vortice che rischia di risucchiare tutti”.
“Le priorità e le problematicità che caratterizzano l’attuale momento storico-sociale – tuona l’esponente del Pd – sono tali e tante, da imporre a ciascuno di noi il dovere di far prevalere l’alto senso di responsabilità, anche quando ciò dovesse comportare una compressione di personalismi o posizioni individualiste”.
“Non possiamo consentire – continua Bevacqua – che la Politica e il Progetto di rilancio della nostra Regione, che abbiamo condiviso in tanti con gli elettori-cittadini calabresi, siano travolti dall’emotività, dai rancori o peggio dalle gelosie. Basta con i soliti cliché! Basta con le polemiche sterili che finiscono sempre col proiettare a livello nazionale un’immagine della classe dirigente calabrese litigiosa, incompetente e inconcludente”.
“E’ necessario, invece – ha aggiunto l’esponente Pd - recuperare lo spirito unitario a cui ha fatto appello Marco Minniti alla chiusura della festa regionale e dimostrare, da parte nostra, impegno, lealtà, passione e voglia di riscatto per la nostra terra."
“Abbiamo un unico dovere: quello di governare, cercando di farlo nel migliore dei modi – ha proseguito il consigliere regionale – Altri non ne ravvedo. Ravvedo piuttosto il rischio, concreto, di un Pd lacerato che inevitabilmente manderà in frantumi il Progetto di governo, che è evidente, non è di un uomo solo, ma appartiene ad un gruppo, ad una coalizione ad una Regione”.
“Senza un Pd forte e sano che si riappropria del ruolo di guida e leader di una coalizione – sottolinea Bevacqua – non si va lontani. In gioco c’è la tenuta del centrosinistra e dello stesso governo regionale”
“Per questo non serve alla Calabria un uomo solo al comando. Il fallimento già registrato nelle passate legislature di esperimenti del genere avrebbe dovuto indurre a optare per una maggiore cautela in determinate scelte e ad una forte collegialità nell'azione di governo e nei processi legislativi."
“Ripartiamo - ha concluso Bevacqua - con questa consapevolezza, ammettendo errori e debolezze, per ripartire più uniti e forti, al fine di dare ai calabresi e ai nostri iscritti speranza e fiducia, oggi non riscontrabili nelle nostre azioni e nei comportamenti quotidiani di ciascuno”.