Soltanto sanità all’incontro del gruppo del Pd di Catanzaro che è servito a preparare la seduta di Consiglio regionale di domani. Una riunione fiume che è durata fino a tarda sera e che è stata poi allargata all’intera maggioranza di centrosinistra. L’obiettivo è quello di arrivare in primo luogo ad un documento unitario che possa segnare una decisa presa di posizione da parte della massima Assemblea calabrese nei confronti della gestione commissaria. Un segnale forte che possa convincere Roma a procedere sia alla rinegoziazione del piano di rientro, che al suo definitivo superamento. Una strategia che, del resto, era emersa in modo chiaro in occasione dell’ultima riunione della Conferenza dei presidenti di Regione, alla quale ha preso parte anche il ministro Beatrice Lorenzin che era stata “costretta” a riconoscere le situazioni “disastrose” in cui versa la sanità calabrese. Una sorta di sconfessione delle gestioni commissariali in genere, ma anche di quella affidata a Scura e Urbani. La Lorenzin ha inoltre annunciato l’avvio dei lavori ad un disegno di legge che possa portare al superamento dei piani di rientro ed, evidentemente, anche delle gestioni commissariali.
Musica per le orecchie di Oliverio e dei suoi che sul territorio non hanno mai smesso di contrapporsi alle decisioni di Scura, specialmente dopo l’approvazione del decreto numero trenta in materia di riordino della rete ospedaliera. Un atto che ha provocato anche la levata di scudi delle associazioni di categoria, compresi i medici di base che probabilmente faranno sentire la loro voce anche domani da palazzo Campanella.
Il documento unitario, però, non è stato ancora licenziato. Occorrono ulteriori ritocchi che dovrebbero essere apportati durante la Conferenza dei capigruppo che precederà l’avvio dei lavori d’Aula. Un modo per provare a coinvolgere anche l’opposizione su un testo unitario e dare un segnale ancora di maggiore compattezza sul testo. Riflettori ovviamente accesi sul Nuovo Centrodestra che non ha mai fatto mancare il proprio appoggio a Mario Oliverio e ai suoi, ma che adesso si trova a dover sfiduciare anche il vice di Scura, Andrea Urbani, che è espressione degli alfaniani. Non solo. La questione arriverà in Consiglio proprio mentre a Cosenza si continua a discutere di alleanze e gli uomini di Gentile non sono mai stati così lontani da Lucio Presta e dal Pd. Tanto che qualcuno paventa una loro possibile alleanza con il Pse di Paolini.
In ogni caso Oliverio proverà, durante la sua informativa in Aula, a illustrare le direttrici di un piano di rientro dal debito alternativo a quello di Massimo Scura. Un modo per rispondere alla critiche di chi punta l’indice contra la giunta incapace di proposte autonome e per mostrare a Renzi e Lotti che la cura dell’ingegnere non è l’unica possibile per la Calabria.

Riccardo Tripepi