Torna a riunirsi la direzione nazionale del Pd. La prima dopo il clamoroso tonfo alle elezioni amministrative che pure Matteo Renzi ha cercato di minimizzare. Le tensioni in casa democrat però sono molto alte e anche tra gli uomini più vicini all’ex premier, come Dario Franceschini, si è cominciata a far spazio la critica per una gestione troppo personalistica e accentratrice.

 

Direzione nazionale del Pd, nessuna diretta streaming

A dimostrazione del momento delicato che vive il partito la scelta di Renzi di non trasmettere in streaming il dibattito, per la prima volta durante la sua gestione. Una decisione che è già stata stigmatizzata dalla stampa e dagli oppositori dell’ex premier e bollata come un tentativo di silenziare il dibattito interno.

 

Oliverio e Falcomatà tra i più scontenti

Il drappello dei calabresi dovrebbe rispondere presente al gran completo. Da monitorare saranno in particolare i movimenti del governatore Mario Oliverio e del sindaco Giuseppe Falcomatà, due tra i più scontenti del momento.

 

Il primo vuole risposte precise sulla sanità dopo le decisioni del tavolo “Adduce” che erano sembrate un benservito per Scura. Il verbale del tavolo ministeriale aveva dato per concluse le esperienze di Commissariamento e, dunque, in Calabria si aspettano solo le decisioni del Consiglio dei ministri. Il presidente della giunta, inoltre, avrà qualche confronto anche sulle decisioni da prendere una volta rimesso piede in Calabria. Anche perché al suo rientro Oliverio avrà a da mettere mano alla giunta. Operazione già complicata di per sé che adesso si è arricchita anche della grana Barbalace. Per la metà del mese, invece, si dovrà procedere al rinnovo dell’Ufficio di presidenza di palazzo Campanella e delle Commissioni. Anche questo un capitolo piuttosto spinoso con decisioni da assumere sia nei confronti di Francesco D’Agostino che di Arturo Bova.

 

Il sindaco di Reggio, invece, ha aperto ufficialmente una fase di riflessione dopo la nomina dell’assessore Marcianò nella segreteria nazionale. “Gli amministratori locali devono avere un ruolo importante se si vuole rilanciare il partito” ha detto Falcomatà. Se non è una rottura con l’ex premier, gli somiglia molto. E continuare a perdere tasselli davvero non sembra una grande strategia per Matteo Renzi, neanche per gestire la nostra Regione. La direzione, infine, dovrebbe benedire l’avvio della fase del tesseramento e dei congressi su tutti i territori, come già annunciato da Maurizio Martina.

 

Riccardo Tripepi