“L’impianto di depurazione di Lamezia Terme vive una situazione drammatica. Particolari criticità si manifestano sia dal punto di vista gestionale che per quanto riguarda il pagamento dei dipendenti”.

Lo sostiene il consigliere regionale Mario Magno che aggiunge: “In questi giorni ho avuto un colloquio con il prefetto di Catanzaro dott.ssa Luisa Latella, la quale ha manifestato la disponibilità ad intervenire, ancora una volta, sollecitando le parti affinché ai lavoratori della Deca vengano corrisposte le spettanze arretrate”. “A determinare questa condizione, alquanto critica, è la situazione finanziaria del Corap (ex consorzio industriale)- prosegue Magno - che è giunta, ormai, al collasso. L’Ente regionale, che è proprietario dell’impianto di depurazione, non è in grado di pagare alla Deca, la società che gestisce la piattaforma depurativa di Lamezia, il servizio di depurazione”. “Tra pignoramenti ricevuti da Equitalia e mancata regolarizzazione della propria posizione al Durc, la situazione nella quale versa il Corap – prosegue il consigliere regionale - non è certo incoraggiante in quanto si trova nelle condizioni di non poter neanche ricevere i fondi necessari dai Comuni”.

“Sarebbe opportuno - sottolinea Magno - che i Comuni che insistono sulla piattaforma depurativa di Lamezia Terme effettuino i pagamenti del servizio di depurazione direttamente alla Deca, bypassando, così, il Corap attraverso una modifica della convenzione già esistente”. “Si interromperebbe, così, quel flusso finanziario che oggi prevede dapprima il pagamento dei Comuni al Corap e successivamente di quest’ultimo alla Deca. Un percorso che spesso si inceppa determinando sia problemi ambientali che riguardano il corretto funzionamento della piattaforma depurativa che di natura sociale, mortificando i lavoratori e le loro famiglie costretti a vivere senza i loro legittimi stipendi”.

“Mi auguro, inoltre, che le legge sul sistema idrico integrato, appena approvata in Consiglio Regionale, anche grazie all’importante contributo del gruppo misto ed ai miei emendamenti migliorativi, possa garantire a breve - conclude Magno - una gestione efficiente del ciclo integrato delle acque, segnando una netta discontinuità rispetto alle negligenze del recente passato. L’organizzazione e l'individuazione di un nuovo soggetto che assicuri un corretto governo del ciclo integrato delle acque è esigenza non più rinviabile ed in tale direzione i comuni devono diventare protagonisti delle scelte e della gestione conseguente”.