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Sulla nomina del nuovo commissario del porto di Gioia Tauro in questi giorni abbiamo letto di tutto. Dai presunti schiaffi del ministro Del Rio al Presidente della regione Mario Oliverio, alle liti in treno tra Pino Soriero ed Ernesto Magorno, il primo, per intenderci, commissario in pectore del Porto di Gioia fino al primo maggio, fino a quando cioè, il ministro Graziano Del Rio, ha reso noto invece, di aver nominato in quel ruolo, il Capitano di Fregata Davide G. Barbagiovanni Minciullo, Comandante della Capitaneria di Porto di Gioia Tauro. Ora lasciamo perdere i retroscenismi, sia se risultassero veri, sia se, invece, fossero solo il frutto della galoppante fantasia di qualche retroscenista di professione. Ragioniamo di cose serie, in questo caso, del futuro del Porto di Gioia, sempre che, tale porto, un futuro ce l’abbia ancora. Sicuramente Barbagiovanni Minciullo sarà un eccellente militare, ma la domanda da porsi è un’altra: quale mission politica è stata affidata a questo eccellente militare? Per loro natura, i militari, non elaborano strategie manageriali, ma obbediscono. Alla prima domanda ne aggiungiamo a questo punto un’altra: a che cosa dovrà obbedire il capitano di fregata Barbagianni Minciullo? Proviamo a farlo noi, ragionando su atti che ormai da un pezzo sono ufficiali e dei quali nessuno parla. Mentre la crema dei cronisti calabresi, quella con le iniziali maiuscole, erano affaccendati sulla presunta ostilità del Governo Renzi verso il governo della Regione Calabria, sulle liti tra i renziani nostrani che avrebbero prodotto il commissariamento, nessuno di noi, o pochi, si sono concentrati nel cercare di comprendere su quale linea si muovesse il governo di Roma a guida Renzi, in relazione agli investimenti e alle strategie sulla portualità nazionale. Mario Oliverio, più volte, in campagna elettorale e da Presidente, aveva affermato di ritenere strategico, nello sviluppo della intera regione, il rilancio del Porto di Gioia Tauro. Sulla stessa linea del Presidente della Giunta Regionale anche il sindacato, tanto da indurre la CISL, proprio quest’anno, a tenere la manifestazione del primo maggio sul piazzale del Porto. Tuttavia, sia alle sollecitazioni del Presidente Oliverio, sia a quelle delle forze sociali della Calabria, il Ministro Del Rio, ha sempre risposto tiepidamente e in maniera poco convinta. Per comprendere i motivi di tale tiepidezza, non c’è bisogno di leggere tra le righe delle deliranti interpretazioni di qualche “monumento” alla libertà d’informazione calabrese, basta andare sul sito del Ministero dei Trasporti e cliccare sul link del Piano strategico nazionale della portualità e della logistica. Non siamo ingegneri, conosciamo però quei minimi rudimenti di economia necessari a comprendere il nocciolo di questo complesso piano strategico e arrivare ad una conclusione amara per la Calabria : il Ministro Del Rio e il Presidente del Consiglio, almeno secondo questo piano, si sono venduti ogni velleità del Porto di Gioia Tauro. Gli obiettivi del Governo guardano al nord e sistema della portualità che va da Genova a Trieste.
Tabella 1 - Previsioni crescita mondiale Pil (Fonte FMI 2014)
Leggendo tra le pagine del PSNPL, vi sono contenuti dati sconcertanti, nella prima tabella che pubblichiamo si evidenziano i dati di crescita del bacino del Mediterraneo, in considerazione dei quali, lo sviluppo del Porto di Gioia Tauro e i relativi investimenti, dovrebbero essere orientatati in maniera naturale verso tale area. E invece no, nella seconda tabella, infatti, si evidenziano le aree contenibili sul piano europeo.
Tabella 2 - Illustrazione delle aree contendibili
Nella terza tabella, invece, si evidenziano i bacini logistici che si intendono sviluppare nel Paese nella quale saranno concentrati i maggiori investimenti: l’area di Gioia Tauro, in questa tabella, è un piccolo puntino nel panorama italiano e dello stesso mezzogiorno.
Tabella 3 - Bacini logistici
Nella quarta tabella si evidenziano le aree di gravitazione dei porti: Gioia Tauro è inesistente.
Tabella 4 - Aree di gravitazione dei porti
Infine, nella quinta e ultima tabella, si evidenziano le aree logistiche integrate, quelle cioè che, dovrebbero essere il sistema portuale, in sostanza, le piattaforme a supporto del sistema porto: retroporti, interporti, piattaforme logistiche, corridoi multimodali di trasporto.
Tabella 5 - Aree logistiche integrate
Per Gioia Tauro non è previsto niente di tutto ciò, fuori il porto di Crotone, fuori Corigliano, insomma, niente di niente. In Puglia per esempio, nelle aree logistiche sono presenti Taranto, Bari, Brindisi e perfino a Manfredonia, un porto che è già un crimine definirlo tale.
A questo punto Giuliano Del Rio dovrebbe rispondere verso la Calabria di queste scelte, piuttosto che fare arrivare il suo pensiero e suoi umori su altro, dal caso De Gaetano, per intenderci, alle intrusioni sul commissario alla sanità e via discorrendo. Ma non basta. I calabresi vorrebbero conoscere il pensiero, ma soprattutto che ruolo stanno giocando a Roma i renziani di Calabria. Cosa hanno da dire per esempio, Stefania Covello, membro della segreteria nazionale, il parlamentare Nicodemo Oliverio, l’aspirante renziano Brunello Censore, Demetrio Battaglia e, dulcis in fundo, per tutti, l’eterno esponente di Governo Marco Minniti? Per quanto ci riguarda da oggi sulla nostra testata cominceremo a contare i giorni fino a quando non riceveremo risposte convincenti sul punto, da ognuno dei parlamentari da noi chiamati in causa.