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"Nei prossimi giorni, i deputati calabresi del PD presenteranno un’interrogazione parlamentare sul "Caso Cosenza". Lo scioglimento del Consiglio comunale non è solo la risultante del fallimento politico - amministrativo dell'amministrazione Occhiuto ma é innanzitutto un'azione interruttiva di un progressivo e crescente processo di degrado e degenerazione morale - si legge nella nota dei deputati del Partito Democratico - Al Comune di Cosenza l’illegalità è stata, di fatto, eletta a norma". A firmare la dura nota contro Occhiuto sono i deputati del Partito Democratico Aiello, Covello, Bruno Bossio e Magorno.
"Sono molteplici e numerosi gli indizi che connotano un contesto torbido e di intrecci politico-affaristici che caratterizzano l'azione amministrativa di Palazzo dei Bruzi - continuano i deputati del Pd - Lo scioglimento del Consiglio comunale non é solo la manifestazione di una volontà tesa a promuovere un progetto politico alternativo all'esperienza amministrativa guidata da Occhiuto ma é anche e soprattutto un atto di responsabilità finalizzata a tutelare l'istituzione comunale da possibili effetti devastanti conseguenti a numerose indagini che la magistratura ordinaria e la Direzione Distrettuale Antimafia, da come si evince dalla stampa, stanno conducendo".
"Il Segretario regionale del PD (Magorno) aveva responsabilmente invitato il Sindaco di Cosenza a dimettersi "prima che fosse troppo tardi", ma ancora volta é prevalsa l'irresponsabile vanità - continuano i democratici - E per questo che lo scioglimento del consiglio comunale è da considerare atto salvifico e di bonifica sociale e morale. O si va avanti verso un'intensa azione di rinnovamento e risanamento morale o la crisi della città di Cosenza è destinata ad essere irreversibile e a compromettere il futuro delle nuove generazioni".
"A Cosenza bisogna voltare pagina - concludono - la città merita amministratori che elevino il prestigio e la credibilità dell'istituzione anche e soprattutto capace di valorizzare e promuovere l'identità di una comunità che è orgogliosa della propria storia e delle sue tradizioni per rilanciare la "cosentinitá" come un valore e non ridurla ad un immeritato disvalore".