«Questo avvicendarsi di repliche e controrepliche sui debiti della sanità calabrese sta diventando stucchevole e rischia di far perdere di vista il dato fondamentale: i Lea continuano tragicamente a peggiorare e non sarà un’operazione di analisi finanziaria a farli migliorare; tantomeno una serie di mail inviate ai possibili creditori, alle quali sono pervenute risposte soltanto dalla metà dei destinatari».

È quanto dichiara il capogruppo del Pd in Consiglio regionale Mimmo Bevacqua, che aggiunge: «Nessuno mette in dubbio che la certificazione del debito sia una buona cosa, ma vorremo che fosse altrettanto chiaro che i crediti vantati erano già stati quantificati dal Tavolo Adduce e dalla Corte dei Conti».

«Ma non è ripetere le quantificazioni che cambierà la realtà – prosegue l’esponente dem -. Perché quel che più conta, è che i conteziosi sono tutti aperti; i bilanci Asp restano buchi neri; le ingiunzioni bloccate per un anno dal Decreto Calabria torneranno vive e vegete nel 2024, forse anche con gli interessi; c’è una montagna di risorse che nessuno spiega perché non siano state utilizzate e dove siano andate a finire; i calabresi non hanno servizi, non trovano ospedali attrezzati, non trovano personale, non trovano assistenza e permangono nella inaccettabile necessità della migrazione sanitaria».

«Lasciamo perdere – conclude Bevacqua - gli spot facili a autoassolutori e anche questo tipo di contrapposizioni che non appassionano nessuno».