Sulla questione “debiti” del sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto, continuano le polemiche. A prendere la parola anche Giuseppe Mazzuca, assemblea nazionale Pd.

«Non è mia abitudine rispondere o prendere in considerazione ciò che viene detto da chi abitualmente si nasconde dietro una sigla. Normalmente, quando parlo, io ci metto la faccia. Ma ho deciso, questa volta, di venir meno a questa mia prerogativa vista la gravità delle parole scritte nel comunicato a firma “Occhiuto Presidente” dove, una inesistente “lista”, attraverso un delirante intervento, pubblicato da diverse testate on line, assume la difesa d’ufficio del sindaco di Cosenza contro Carlo Guccione, reo - secondo gli scrittori non qualificati della missiva - di aver chiesto lumi in consiglio comunale sui debiti conclamati e sentenziati di Occhiuto», riferisce Mazzuca in una nota stampa.

«Le parole riportate nella missiva – aggiunge - non solo sono frutto di ipotetiche accuse tutte da dimostrare, ma di chi guarda l’eventuale granellino di sabbia negli occhi altrui, e non vede i conclamati e sentenziati macigni negli occhi dei propri suggeritori. In questo caso del sindaco Occhiuto. Ma veniamo ai vari punti trattati. Al momento – precisa - non esiste alcuna sentenza di qualsivoglia natura che attesti una responsabilità o meno sulla fattispecie giudiziaria che interessa Carlo Guccione, cosa che non si può dire di Occhiuto sul quale pendono altre sentenze. Solo al termine del processo e dopo una sentenza definitiva si potrà parlare di colpevolezza o meno. Almeno così funziona l’ordinamento giudiziario in Italia. Detto ciò sulla posizione giudiziaria di Carlo Guccione non c’è altro da dire».

A giudizio di Giuseppe Mazzuca «Quello che stupisce leggendo i contenuti della missiva è il maldestro tentativo, tipico di Occhiuto, di sviare l’attenzione dell’opinione pubblica dai suoi problemi, inventandone di nuovi e suggestivi sugli altri. Voglio ricordare agli anonimi sottoscrittori della missiva che in materia di appropriazione indebita il sindaco Occhiuto non ha rivali e, a conferma di ciò, esiste una inchiesta della Procura di Cosenza che lo vede indagato proprio per appropriazione indebita, per aver sottratto in maniera fraudolenta oltre 80.000 euro in contanti dall’Economato Comunale. Se ciò non bastasse, ricordo ancora agli anonimi, che il loro suggeritore, o meglio Occhiuto, risulta anche indagato dalla Dda di Roma per associazione a delinquere, riciclaggio e truffa. Senza voler mettere in pentola altro, che come si sa, bolle, mi fermo qui, altrimenti non basterebbe una giornata intera a narrare tutti gli intrallazzi in cui è direttamente, o indirettamente, coinvolto il sindaco. A questo punto mi permetto di dare un suggerimento, al sindaco Occhiuto e ai suoi sodali: caro Mario – conclude la nota - dimettiti dalla tua carica così i cittadini di Cosenza non saranno costretti a pagare i tuoi debiti, nessuno oserà più ficcare il naso nei fatti personali, e soprattutto sarai libero dai tuoi stati d’ansia».

 

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