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«La risposta che l’amministrazione Regionale ha dato alla questione delle rivalutazioni dei vitalizi degli ex consiglieri regionali ci è sembrata sbrigativa e burocratica, non cogliendo l’estrema sensibilità che l’opinione pubblica ha su questo tema». È quanto scrive, in una nota, il segretario provinciale del Pd di Catanzaro Giancluca Cuda.
«Al contrario di quanto affermato dall’amministrazione del consiglio regionale, infatti, il provvedimento di aumento dell’1,1% dei vitalizi tutto è tranne che "conforme alla vigente normativa", perché richiama una norma che è stata abrogata nel 2011, vale a dire l’art. 19 della Legge regionale n. 3/1996.
Noi continuiamo sommessamente a consigliare, che, prima dell’intervento risolutivo del legislatore nazionale o della magistratura contabile su tutta l’annosa questione, sia il caso di procedere con l’annullare il provvedimento in questione e di voltare pagina, e di farlo il più in fretta possibile.
Ad ogni modo, come preannunciato, chiederemo ai rappresentanti istituzionali del Pd in consiglio regionale di attivarsi d’urgenza al fine di bloccarne l’aumento.
Riteniamo infatti del tutto ingiusto ed inammissibile, allargando lo sguardo a tutta la vicenda, che la più povera delle Regioni qual è la Calabria sostenga tali esborsi e paghi i vitalizi tra i più alti d’Italia.
Ed a proposito di diritti acquisiti, e di "principi di diritto non modificabili dal legislatore regionale", ci preme sottolineare come altre Regioni Italiane hanno introdotto delle correzioni, come nel Lazio, che dal 2013 ha previsto l’istituzione di un “contributo di solidarietà”, con conseguenti riduzioni dei vitalizi degli ex consiglieri fino al 23%, misura conforme ai paletti messi dalla Corte Costituzionale sulla materia.
Così come, ancora, l’Emilia Romagna ha inserito un contributo di solidarietà fino al 12%, e le Marche un contributo di solidarietà fino al 20%.
Come forza politica responsabile, sono dell’avviso che il Pd di Catanzaro debba farsi promotore, attraverso i suoi rappresentanti istituzionali, di una legge regionale che introduca anche in Calabria il contributo di solidarietà, prevedendo altresì un limite al cumulo dei vitalizi di chi è stato sia parlamentare della Repubblica che consigliere Regionale.
Le somme così risparmiate dalla Regione potranno essere destinate ad interventi sociali per alleviare le aree di disagio e di povertà più forti e drammatiche.
Siamo certi che non verranno risolti i problemi della Calabria, ma è bene che la politica dia l’esempio, e inizi per davvero a cambiare lo stato esistente delle cose».