Ricomposizioni di fratture, risarcimenti e transazioni. I nuovi membri dell'esecutivo guidato da Vincenzo Voce sono due consiglieri comunali e un'esterna. Il sindaco: «Al lavoro per cambiare volto alla città»
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Il rimpasto di giunta era nell’aria e non certo solo per le dimissioni di tre assessori: di Rachele Via - che aveva le deleghe a Cultura, Pubblica istruzione ed Antica Kroton - già da più di un mese, di Natale Filiberto - assessore alle Attività produttive -, già da più di tre settimane, e di Giovanni Pitingolo - deleghe al Verde pubblico e decoro urbano - di due giorni fa. Sì perché l’aria era cambiata già da prima dell’entrata ufficiale di Mario Megna, che da buon ex Pd che era transitato nelle lista Jole Santelli Presidente (dove è ancora iscritto in Consiglio comunale che ora presiede), aveva lavorato con l’ex deputato Torromino per “calmierare” la governance della città assieme al presidente della Provincia Ferrari (ed il suo vice che è ancora in Forza Italia) favorendo una buona interlocuzione anche con il presidente Occhiuto che glissa rispetto ad equilibri politici, chiamiamoli così, che vedono sempre di più i territori giustificare l’impossibile per rimanere più realisti del re (e delle sue seggiole).
I tre nuovi assessori: Corigliano, Greco e Secreto
Il quadro chiaro, dunque, ha “imposto” al sindaco di nominare il consigliere comunale Nicola Corigliano (dandogli le deleghe per Cultura e Pubblica istruzione, trattenendo per se quella ad Antica Kroton) “ricomponendo” la frattura nel gruppo Tesoro Calabria dal quale era uscito; Giovanni Greco - al quale è andata la delega all’Urbanistica - che si era appunto dimesso da presidente del Consiglio per far posto alla truppa dal centro destra; e infine la new entry ingegnere Isabella Secreto, già segretaria del locale Ordine degli ingegneri ma soprattutto ora direttore dell'Ance Crotone, quello stesso collegio dei costruttori edili della provincia che aveva prima fatto ricorso al Tar per i bandi di Antica Kroton, per poi ritirarlo nell’imminenza dell’apertura delle buste di poche settimane fa. Alla tecnico “esterna” vanno le deleghe dell’Ambiente che aveva sempre trattenuto il sindaco e poi una serie di riallocazioni di altre (tra le quali rifiuti, risanamento ambientale, politiche energetiche e transizione energetica, servizio idrico integrato, randagismo, verde pubblico) perché, come ha tenuto a precisare il vicesindaco Cretella «con un po' di esperienza che abbiamo fatto, è meglio avere i riferimenti dei settori, così i rapporti tra dirigenti ed Esecutivo sono più lineari».
Voce: «Al lavoro per cambiare volto alla città»
Il sindaco Vincenzo Voce ha rilanciato rintuzzando alle “allusioni” dei giornalisti circa la possibile ricomposizione (con Corigliano e Familiari che è l’altro consigliere comunale al quale è passato il mal di pancia di 10 mesi fa) e l’atteso risarcimento (a Greco per aver lasciato lo scranno di presidente del Consiglio a Mario Megna): «Che gli equilibri politici fossero già chiari da mesi è evidente dal fatto che l’opposizione non conta più di 5 o 6 voti contrari, ora dobbiamo solo lavorare perché il 2023 sarà l’anno in cui questa città cambierà volto». Ancora più deciso il sindaco Voce quando risponde circa i rapporti e gli equilibri con i costruttori: «Io con Ance ho avuto sempre e solo rapporti istituzionali, l’ingegnere Secreto la conoscevo per la sua affidabilità e competenza tecnica, ci darà una grande mano anche sui rifiuti e la delega delicata sul servizio idrico integrato, viste le modifiche regionali in atto». Proprio quegli equilibri che impediscono ai partiti regionali di destra di “accorgersi” che c’è una Giunta a Crotone, civica ed anti sistema(?), che viene sorretta, quando in campagna elettorale gliene si diceva di tutti i colori.