«Con propria direttiva il commissario alla Sanità calabrese, generale Saverio Cotticelli, ha bloccato il reclutamento di avvocati nelle Aziende del Servizio sanitario regionale, deliberato da commissari aziendali nominati dal governatore Mario Oliverio».

 

Lo annunciano, in una nota, Francesco Sapia e Dalila Nesci, deputati M5s della commissione Sanità, che spiegano: «Probabilmente il caos di questo periodo, che precede l’imminente entrata in vigore del decreto Calabria, aveva convinto qualcuno della possibilità di approfittare del momento per dispensare regali di fine regime in vista delle elezioni europee e regionali. Nella nostra regione mancano medici, infermieri e Oss a causa dell’insana politica del governatore Oliverio, che ha mantenuto e premiato responsabili di bilanci aziendali in rosso fisso. Pertanto – proseguono i parlamentari del Movimento Cinque Stelle – non è ammissibile assumere figure che non servono, peraltro in attesa del blocco del turnover, causato dall’irresponsabilità cronica di Oliverio. Il ministro della Salute, Giulia Grillo, sta lavorando per far ripartire le assunzioni, indispensabili come l’acqua potabile. Intanto non consente a nessuno di agire fuori delle regole o contro il diritto alla salute».

 

L’iniziativa assunta dal commissario ad acta, sottolineano i due parlamentari «è un chiaro segnale di discontinuità rispetto alla gestione Scura e la dimostrazione della totale infondatezza delle accuse di connivenza dello stesso Cotticelli con Oliverio. Oltretutto la direttiva in questione prevede che, sulla base del fabbisogno reale e privilegiando il settore dell’emergenza-urgenza, si rivedano le autorizzazioni a suo tempo concesse da Scura alle singole Aziende. È poi in corso – denunciano i deputati M5S – l’assurda procedura di selezione degli aspiranti alle direzioni amministrativa e sanitaria delle Aziende della sanità regionale. Nello specifico i colloqui si terranno il 30 aprile per i primi e agli inizi di maggio per i secondi. In poche ore dovranno esserne valutati troppi, e senza che il dipartimento Tutela della salute abbia verificato, come invece impone la legge, la diretta gestione di risorse umane, tecniche e strumentali da parte dei candidati, i quali in più casi, tra l’altro, hanno utilizzato Pec di strutture pubbliche e non personali, pare senza certificare l’incompatibilità con i membri della commissione valutativa. In proposito – concludono Sapia e Nesci – diffidiamo Oliverio perché faccia interrompere l’anomala procedura. In caso contrario denunceremo all’autorità giudiziaria tutti i responsabili politici e amministrativi del caso».