Il consigliere del Pd attacca il vicesindaco: «Il Comune è in ritardo rispetto agli altri enti, finanziamenti a rischio come quelli per la metropolitana leggera. E lui diceva anche che c'era stato il collaudo a piazza Bilotti...»
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È scontro totale ormai tra Carlo Guccione e Francesco Caruso sui finanziamenti per il centro storico di Cosenza. E se il vicesindaco forzista era andato giù pesante nella replica al consigliere del Pd e alla sua interrogazione sui presunti ritardi del Comune nel presentare i progetti al Mibac, il democrat oggi non usa certo il fioretto per controbattere.
Il precedente di piazza Bilotti
Per Guccione, Caruso è quello che «nelle varie Giunte Occhiuto ha il ruolo di difensore delle cause perse», uno alle cui «inesattezze non varrebbe neanche la pena di replicare».
E per rincarare la dose porta l'esempio del mancato collaudo di piazza Bilotti, oggi sotto sequestro e oggetto di una inchiesta della Dda. Era il 2016 quando, poco prima dell'inaugurazione, il democrat aveva denunciato l'assenza delle necessarie verifiche strutturali, fulcro delle attuali indagine di Gratteri e i suoi.
E Caruso, che al tempo aveva la delega ai Lavori pubblici, aveva replicato così – ricorda Guccione – ai dubbi del rivale: «Ho verificato presso gli uffici tecnici: tranquillizzo sul fatto che gli atti di collaudo finale tecnico-amministrativo riguarderanno il completamento dell'intervento inteso nel suo complesso e nella sua interezza, comprensivo, pertanto, dei parcheggi interrati e delle opere complementari. (…) Nonostante le polemiche strumentali e certi atteggiamenti da parte di chi non vuole bene alla città, intesi ad osteggiare fin dal nascere la realizzazione di questa opera pubblica, piazza Bilotti oggi viene consegnata con nostro grande orgoglio ai cosentini». Quelle parole, secondo il democrat, «hanno reso inattendibile il vicesindaco». Tanto che, con malcelata malizia, Guccione si augura che «non procurino a Caruso qualche strascico anche di tipo giudiziario visto la gravità delle affermazioni di allora». E suggerisce all'amministrazione comunale «visti i precedenti, di non affidare più repliche al vicesindaco».
Una replica che conferma i timori
Riesumato l'episodio, il consigliere d'opposizione torna a parlare del Contratto istituzionale di sviluppo (Cis) per la riqualificazione del centro storico di Cosenza. E ribadisce che nella sua interrogazione indirizzata al sindaco Occhiuto si parlava esplicitamente di una riunione, tenutasi in videoconferenza lo scorso 28 aprile. I partecipanti erano la Provincia di Cosenza, l’Agenzia del Demanio, la Regione, l’Unical, Invitalia e, appunto, Palazzo dei Bruzi.
Ma mentre «gli altri enti hanno presentato schede progettuali per diverse decine di milioni di euro», continua Guccione, sarebbero invece emersi i ritardi del Comune di Cosenza. Ritardi che sarebbero confermati anche dalla replica del vicesindaco, visto «che afferma che invierà le proposte entro il 5 giugno, mentre gli altri enti presenti hanno depositato i loro progetti».
Dopo quelli per la metro, altri finanziamenti rischiano la revoca?
Poi il consigliere torna sulle scadenze da rispettare affinché il Cis vada a buon fine, ricordando che «vanno assunti impegni giuridicamente vincolanti entro il 31 dicembre 2021». Una data che potrebbe essere meno lontana di quanto sembri, dato che entro un anno si tornerà a votare per eleggere il successore di Occhiuto. E che, quindi, a breve Cosenza si ritroverà «in pieno scontro politico-amministrativo». Gli esempi negativi in questo senso non mancano, in primis quello della metropolitana leggera. La diatriba tra Regione e Comune ha fatto perdere talmente tempo che a Bruxelles prende sempre più piede l'ipotesi di non concedere più i 160 milioni di euro di finanziamenti per realizzare l'opera. «Ora – conclude Guccione – non vorremmo che la stessa cosa accada per il Contratto istituzionale di sviluppo sul centro storico di Cosenza».