Per poche ore avevano fatto la loro comparsa in Piazza Duomo, per impedire la sosta selvaggia agli automobilisti, ma il soprintendente ne aveva ordinato la rimozione, perché installati senza le prescritte autorizzazioni. Adesso l’amministrazione di Palazzo dei Bruzi ha posizionato i dissuasori di metallo lungo l’isola pedonale di Corso Mazzini, anche qui per evitare che i più indisciplinati utilizzino il bordo della carreggiata per posteggiare il veicolo.

Opposizione contraria

Tra le statue del Mab, per la verità, questi paletti color argento non spiccano per bellezza. Di sicuro hanno calamitato le critiche dei consiglieri comunali di opposizione. In una nota Damiano Covelli, Bianca Rende ed Enrico Morcavallo stigmatizzano la scelta del Comune. «Non abbiamo ancora capito esattamente a cosa servano, ma è palese l’effetto antiestetico ed il senso di chiusura mentale e non soltanto fisica, nei confronti dei cittadini. Infatti – scrivono - detti recinti rievocano la sensazione della chiusura in gabbia o di una palizzata in perfetto stile range».

Sicurezza a repentaglio

«C’è anche un problema di sicurezza – aggiungono i consiglieri - spontaneo chiedersi, davanti all'evidente intralcio alla circolazione, cosa possa accadere in caso di situazioni di imminente pericolo per l'incolumità pubblica come calamità naturali, manifestazioni pubbliche, interventi dei mezzi di soccorso. Tutte situazioni che necessitano di facili accessi e di ampie vie di fuga, come previsto dalla legge. Né il fatto che i paletti siano amovibili con apposite chiavi riduce i rischi paventati, dal momento che una eventuale rimozione occuperebbe tempo prezioso, che andrebbe sicuramente ad intaccare la gestione dei soccorsi. Se lo scopo è quello di dissuadere la sosta selvaggia, perché non impiegare il corpo dei vigili urbani, normalmente preposto a tale controllo – si chiedono Covelli, Rende e Morcavallo - Chissà che con l'occasione non veda e non ammonisca anche la giungla di insediamenti più o meno abusivi che affastellano il corso».

Chiesta l’immediata rimozione

«Chiediamo all'amministrazione – concludono i consiglieri - di rimuovere immediatamente questa ulteriore limitazione della libertà di circolazione che, nel mentre solleva un senso di oppressione per i pedoni, contribuisce ad alimentare quell'idea di Cosenza come città ostica se non proprio respingente, che ormai sta prendendo piede, danneggiando l'ormai spirante commercio, già messo in ginocchio dalle altre scelte sulla mobilità cittadina».