VIDEO | Nel corso della seduta la prima inquilina di Piazza XV Marzo ha lamentato il mancato ripristino delle funzioni esercitate dall'ente prima della Riforma Delrio. E su una possibile candidatura alle Europee ha detto: «Se il mio partito me lo chiederà non mi sottrarrò»
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Nell’intervento di saluto con cui Rosaria Succurro ha aperto la seduta di insediamento del nuovo consiglio provinciale di Cosenza, eletto in seguito al voto dello scorso 20 dicembre, la presidente ha lanciato una stoccata ai vertici di Palazzo Chigi, lamentando il mancato ripristino delle funzioni esercitate prima della Riforma Delrio che ha reso particolarmente difficile la tenuta dei conti dell’Ente e la gestione delle infrastrutture e dei servizi rimasti in capo all’istituzione decentrata. «Siamo delusi dal Governo che non ha ancora ripristinato appieno le funzioni dell'Ente» ha detto tra l'altro.
Una sola donna
Il calo demografico incide anche sulla composizione dell’assemblea: la popolazione è scesa sotto la soglia dei 700 mila abitanti per cui per la prima volta l’assise è composta da soli 12 elementi, quattro in meno rispetto al consiglio precedentemente in carica. Giuseppe Ciacco il componente più giovane, il sindaco di Aieta Pasquale De Franco il più votato. Sono entrambi esordienti. Non mancano recriminazioni soprattutto nella maggioranza di Palazzo dei Bruzi per non essere riuscita ad esprimere più di un consigliere, Ciacco appunto, nonostante il peso specifico del voto ponderato. Impresa centrata invece dall’amministrazione di Corigliano Rossano, rappresentata da Rosellina Madeo e Salvatore Tavernise, entrambi candidati nell’unica lista marcatamente di centrosinistra, Provincia Democratica. Rosellina Madeo è anche l’unica donna del nuovo consiglio.
A margine della seduta Rosaria Succurro ha confermato le indiscrezioni anticipate dal nostro network rispetto alla sua possibile candidatura alle elezioni europee: «È una richiesta giunta dal mio partito, Forza Italia – ha detto – I tempi non sono ancora maturi ma se l’offerta di candidatura dovesse permanere non mi sottrarrò, tenendo conto tuttavia che sia la presidenza della Provincia sia la sindacatura di San Giovanni in Fiore rimangono la stella polare del mio impegno politico ed istituzionale. Ai cittadini auguro uno splendido 2024, in particolare ai giovani. Lavoreremo per creare le condizioni affinché possano formarsi in questa terra e spendere qui il proprio futuro».