Verso la città unica

Cosenza, il Pd provinciale annuncia la creazione dei comitati per il Sì alla fusione con Rende e Castrolibero

Il tutto durante la Festa de L’Unità del circolo bruzio che invece è fermamente contrario. Il componente di segreteria salvatore Giorno: «Il referendum supererà il vulnus antidemocratico del mancato coinvolgimento dei comuni». Ira di Orlandino Greco, sorpreso anche Franz Caruso

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di Antonio Clausi
16 settembre 2024
18:11

Un colpo a sorpresa per come e dove è maturato. La Federazione provinciale del Pd di Cosenza ha annunciato la formazione dei comitati per il sì alla fusione in merito alla città unica Cosenza-Rende-Castrolibero. Lo ha fatto durante la serata conclusiva de La Festa dell’Unità del circolo bruzio dei democrat che invece è fermamente contrario. E che, particolare non indifferente, aveva predisposto il panel finale di discussione col titolo “Referendum farsa”. Una posizione quella espressa dal componente della segreteria Salvatore Giorno che ribadisce «l’orientamento espresso dal partito nazionale e da quello regionale».

Il suo intervento è arrivato dopo quello di Antonio Curcio di Sinistra Italiana che, fin dal primo momento della costituzione del circolo dell’area urbana (già il nome è tutto un programma…), ha dato grandi aperture al progetto di unificazione dei tre centri di governo. Fatto sta che Giorno ha rivendicato il lavoro svolto da Mimmo Bevacqua e Franco Iacucci. Come noto, infatti, nella seduta con cui il Consiglio regionale ha dato mandato a Roberto Occhiuto di scegliere la data del referendum, si è raggiunta l’intesa per far slittare di due anni, al 2027, lo scioglimento delle amministrazioni in essere.


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Il Governatore entro una decina di giorni dovrebbe indicare il giorno, presumibilmente a novembre-dicembre, in cui chiamare alle urne i cittadini dei tre comuni. Questo nonostante dai municipi di Cosenza e Castrolibero sono stati annunciati dei ricorsi («con i soldi dei Comuni», ha accusato il forzista Pierlugi Caputo nei giorni scorsi). «L'iter era partito male - ha detto Salvatore Giorno nel suo intervento -. Anche grazie al lavoro del gruppo regionale del PD, tuttavia, il documento che impegna il consiglio regionale a rispettare l'esito del referendum supera il vulnus antidemocratico del mancato coinvolgimento dei consigli comunali perché la decisione sarà alla fine dei cittadini».

Secondo il dirigente del Pd provinciale servirà sfruttare i prossimi 24 mesi «per arrivare al meglio all'appuntamento, armonizzare le piante organiche, fare lo statuto, disegnare i servizi comuni e pensare al piano strutturale del comune unico». «Invece di promuovere un referendum abrogativo che non raggiungerà mai il quorum - ha quindi affondato Giorno attirandosi le ire di Orlandino Greco e di molti presenti e la risposta di Franz Caruso a chiusura di manifestazione - dobbiamo lavorare per convincere i cittadini della bontà della fusione. Il traguardo, dopo cinquant'anni di battaglie della sinistra, del PCI, del PSI, del PD, è a portata di mano, per questo la Federazione del PD promuoverà i comitati per il si al referendum sulla fusione». Il posizionamento acuisce la differenza di veduta sul tema tra la corrente di Nicola Adamo che sostiene Caruso a Palazzo dei Bruzi e le altre che compongono il variegato mondo del Partito Democratico cosentino. Cittadino o provinciale che sia.

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