Volano gli stracci tra Carlo Guccione, leader de La Grande Cosenza in consiglio comunale, ed il sindaco di Palazzo dei Bruzi Mario Occhiuto. Ad alimentare il fuoco delle polemiche è stato l’affidamento, con determina dirigenziale, del servizio di fornitura ed installazione delle luminarie natalizie alla famigerata Med Labor, finita al centro di una inchiesta relativa a precedenti lavori effettuati dalla stessa ditta attraverso procedure di cottimo fiduciario.

 

“Ho formalizzato, insieme al capogruppo del Partito democratico in consiglio comunale, una richiesta di accesso agli atti in merito – ha comunicato Guccione -  Vogliamo verificare la correttezza di tali procedure, alla luce del fatto che il sindaco di Cosenza continua, imperterrito, a utilizzare le consuetudini della passata consiliatura che hanno visto più volte l'interesse non solo della magistratura, ma anche quello dei media nazionali". Poi Guccione rincara la dose accusando l’amministrazione di bassissimo profilo e marketing pecoreccio in relazione alle vicende di Alarico e della esclusione di Cosenza dalla corsa al titolo di Capitale della Cultura 2018. Un fallimento annunciato secondo Guccione: “Invece di puntare su Telesio, quello sì vanto per tutti noi, il nostro primo cittadino ha pensato che il mito del re Alarico potesse consentire a Cosenza di ottenere gloria. Le pessime figure collezionate da Occhiuto non si contano. Non possiamo certo dimenticare l’affaire “tesoro di Alarico”. Il Ministero ha bloccato, per fortuna, gli scavi a spese della collettività. E Occhiuto cosa fa? Se ne esce con un improbabile e fantasioso complotto ordito ai suoi danni da imprecisate lobbies. Se non ci fosse del tragico in tutto questo, sarebbe utile riderci sopra”.

 

Occhiuto replica a stretto giro di posta: “La determina dirigenziale 2328/2016 con cui l’Amministrazione ha affidato il servizio di Fornitura e installazione luminarie cittadine-piazza Bilotti alla ditta Med Labor di Cosenza, che il consigliere comunale Carlo Guccione pone al centro delle sue abituali strumentalizzazioni politiche, è relativa a una regolare procedura di gara alla quale sono state invitate, attraverso apposita determina dirigenziale e secondo le normative vigenti, 14 ditte del settore. Per l’ennesima volta – aggiunge Occhiuto - sfugge a Carlo Guccione, avvezzo a tirarmi in causa per funzioni che non attengono al sottoscritto, la differenza tra ruolo politico e gestione amministrativa. Quest’ultima, com’è noto anche a chi non fa parte dell’assise municipale, rientra nelle competenze degli uffici e degli organi dirigenziali. Ma, nonostante non sia il sindaco ad espletare queste specifiche pratiche, tengo a replicare personalmente a certe  sollecitazioni inconcludenti che hanno come unica finalità quella di confondere i cittadini, alludendo demagogicamente al torbido. A differenza di Guccione – insiste Occhiuto - che ha illuso centinaia di disoccupati che ancora aspettano la “manna dal cielo” per quanto riguarda “Garanzia giovani”, io – evidenzia il sindaco- sono dedito alla politica del fare. E, riconoscendo i limiti connessi a qualsiasi azione umana, posso dire di avere sempre mantenuto gli impegni con i cittadini”.