L'assistenza agli studenti disabili risulta senza adeguata copertura finanziaria a Cosenza. Reca la data del 16 settembre scorso, quindi in coincidenza con l’avvio del nuovo anno scolastico, la nota del Settore Educazione di Palazzo dei bruzi inviata ai dirigenti degli istituti comprensivi di Cosenza, alla Cooperativa sociale Adiss, all’Ente nazionale Sordi e al Movimento per la difesa dei disabili, relativa ai servizi di integrazione da attivare per gli alunni portatori di handicap.

Nella lettera l’allora dirigente comunale autorizzava Adiss, Ens e Mdd, a proseguire nell’assistenza ai bambini fino al dicembre 2019, alle stesse condizioni del precedente anno scolastico, «nelle more dell’espletamento di tutte le procedure amministrative relative all’assunzione dei rispettivi impegni di spesa».

I lavoratori rischiano di non essere pagati

Oggi che i servizi sono stati regolarmente espletati, è venuto fuori che il Comune non ha assunto i promessi impegni di spesa per cui gli operatori che hanno prestato la loro attività professionale, rischiano di non essere pagati. Il problema è emerso in maniera abbastanza casuale. Il 28 novembre scorso, uno dei genitori dei bambini assistiti ha chiesto lumi ad Alessia Loise, subentrata alla dirigenza del Settore Educazione dal 19 novembre, al posto del decaduto Mario Campanella, in merito alla prosecuzione dei servizi di assistenza a partire dal mese di gennaio, ricevendo rassicurazione circa la disponibilità per il 2020, dei fondi regionali previsti dalla Legge per il diritto allo studio n. 27 del 1985.

La dirigente quindi, ammesso che già non ne fosse a conoscenza, ha così dovuto prendere atto della presenza, nelle scuole cittadine, di professionisti incaricati dal comune per i quali tuttavia, nessuno stanziamento era stato preventivato. Ma si è guardata bene dal segnalarlo, tenendo gli operatori impegnati nelle attività di sostegno gli alunni, all’oscuro della situazione, così da assicurarsi che il servizio proseguisse fino alle festività natalizie.

Il caso in Commissione controllo e garanzia

Adesso però, la vicenda è diventata di dominio pubblico ed è destinata ad approdare, su segnalazione della consigliera Bianca Rende, in Commissione controllo e garanzia presieduta di Giovanni Cipparrone, dove si cercherà di chiarire ogni passaggio e, soprattutto, di trovare una soluzione affinché, nel rispetto delle norme, le risorse necessarie al saldo delle prestazioni del trimestre settembre-dicembre 2019, vengano reperite e liquidate.

Gli studenti rischiano di rimanere senza assistenza

Sulla prosecuzione dei servizi poi, nonostante la disponibilità delle somme necessarie, incombono però diverse incognite. Le risorse regionali a copertura del periodo gennaio-giugno 2020, sono già state ripartite ai singoli istituti comprensivi. I dirigenti possono seguire due strade: quella dell’affidamento diretto, trattandosi comunque di importi di modesta entità, oppure del bando. E, secondo quanto si è appreso, l’orientamento generale sarebbe proprio quello della pubblicazione di un bando per il quale, tuttavia, è necessario anche un certo periodo tecnico prima di poter concludere la procedura.

In questo lasso di tempo c’è il pericolo concreto che gli alunni rimangano senza assistenza. L’altro rischio è quello che i bambini possano essere privati della loro figura professionale di riferimento: molti degli operatori infatti, seguono da anni gli stessi alunni ed hanno instaurato con loro e con le rispettive famiglie, uno stretto rapporto di fiducia e collaborazione, costruito tassello dopo tassello, con pazienza e dedizione.