Il presidente del Consiglio in aula alla Camera: «Necessario riavviare il motore economico e produttivo del Paese, non possiamo fermarci in attesa di un vaccino»
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È arrivato il momento di «riavviare il motore economico e produttivo del Paese». È quanto ha affermato il premier Giuseppe Conte in aula alla Camera per riferire sull'emergenza Covid-19 e sulle riaperture. Per il presidente del Consiglio, «dopo aver superato la fase più acuta dell'emergenza, la sfida» che ci attende «non è meno insidiosa di quella affrontata all'inizio dell'emergenza».
«Gli italiani - ha detto Conte - hanno pienamente compreso il rischio di un virus insidioso e sconosciuto, hanno condiviso un grande sforzo per contenerlo e mitigarlo. Le misure, tranne alcune eccezioni prontamente sanzionate, sono state ovunque rispettate con disciplina e consapevolezza. Se oggi possiamo dire che il peggio è alle nostre spalle lo dobbiamo ai cittadini, che hanno compiuto sacrifici e modificato le loro abitudini di vita».
Conte ha voluto sottolineare che «forse non tutti avrebbero assunto decisioni così sofferte, tuttavia, dopo 3 mesi esatti dal primo contagio all'ospedale di Codogno, possiamo affermare di aver compiuto la scelta giusta, l'unica in grado di contrastare» il diffondersi del virus «sull'intero territorio nazionale. Oggi sostengo una scelta altrettanto coraggiosa per un rapido ritorno alla normalità».
«Siamo in condizione di affrontare con fiducia e responsabilità il ritorno alla normalità. Tutti ora conosciamo meglio il virus, le misure» atte a tenerlo a bada, ha spiegato il premier che poi si rivolge «a tutti, ai giovani in particolare di cui comprendo l'entusiasmo: in questa fase più che mai rimane fondamentale» rispettare le regole di «distanziamento sociale e adozione di dispositivi di sicurezza. Non è il tempo della movida e degli assembramenti, bisogna fare attenzione perché esporre se stessi vuol dire anche esporre i proprio cari» ai rischi di contagio.
«Siamo consapevoli che la nuova fase potrà favorire l'aumento della curva del contagio in alcune zone. Lo terremo sotto osservazione e siamo pronti a intervenire. È un rischio calcolato, un rischio che dobbiamo accettare perché non possiamo fermarci in attesa di un vaccino», ha detto ancora Conte, sottolineando che «non possiamo permettere di protrarre» le misure restrittive «per un tempo indefinito, non si possono contrarre diritti se non per un tempo limitato e in presenza di una minaccia grave. Prolungarle oltre il tempo necessario sarebbe irragionevole e incompatibile con i principi della nostra costituzione».
Decreto Rilancio
«Con dl Rilancio il governo ha proseguito l'azione di sostegno all'economia ma abbiamo compiuto un passo in più ponendo basi per una ripartenza economica del paese stanziando 55 mld euro. Offriamo il decreto alla valutazione del Parlamento e al contributo migliorativo che verrà. È un testo molto complesso che supera per entità una manovra tradizionale». Il decreto «potrà essere modificato e migliorato dal Parlamento».
Irap
Nel dl Rilancio «fra le agevolazioni fiscali a beneficio delle imprese, viene prevista l'esenzione del saldo e acconto Irap». La misura «trattiene all'interno delle imprese 4 miliardi di euro di liquidità, ne beneficeranno 2 milioni di imprese". Ma nel dl rilancio sono previste misure «per tutelare il nostro tessuto produttivo», con interventi anche volti a "favorirne la ricapitalizzazione e difenderne produttività e resilienza».
Congedi
Nel dl rilancio «aumentiamo a 30 giorni i congedi di cui possono fruire i genitori dipendenti del settore privato con figli minori di 12 anni, riconoscendo un’indennità pari al 50% della retribuzione ed estendendo l’arco temporale di fruizione fino al 31 luglio 2020».
Vacanze in Italia
Quindi l'appello ai cittadini: «Abbiamo prestato particolare attenzione al turismo, un settore importante in Italia e messo a dira prova, occorre puntare sulla mobilità interna. Colgo l'occasione per invitare i cittadini a fare vacanze in Italia, scoprire le bellezze che non conosciamo e tornare a godere di quelle che si sono già note, anche questo è un modo per" spingere "il rilancio del Paese". Siamo consapevoli che il turismo richiede ulteriori interventi, che ci riserviamo di attivare non appena sarà definito il piano dei finanziamenti alla ripresa in sede europea», riconosce Conte, dopo aver snocciolato tutti gli interventi che il decreto rilancio dedica al turismo, «un comparto che mobilita oltre il 13% del nostro Pil, e che è stato messo a dura prova dall’impatto globale del Covid-19».
Tamponi
«Il metodo è testare, tracciare, trattare», secondo Conte. Sui test «stiamo potenziando i controlli tramite test sierologici, dobbiamo incrementare l'utilizzo dei test molecolari per mappare la diffusione del contagio all'interno del Paese. In Italia fin qui sono stati fatti oltre 3 milioni di tamponi: siamo al primo posto per numero di tamponi per abitanti. Sono 5.134 tamponi per 100mila abitanti». Sul tracciamento «nei prossimi giorni partirà la sperimentazione app Immuni, i dati saranno impiegati solo tracciare diffusione virus e cancellati appena finirà l'emergenza». Quanto al trattamenti dei pazienti, il premier ha ricordato i 3,5 mld del dl Rilancio destinati alla sanità.
Oper pubbliche
«Attivare il motore delle opere pubbliche è una priorità per tutte le forze di maggioranza che sostengono questo esecutivo, e alcune di esse hanno già elaborato proposte alcuni articolati, che troveranno senz’altro ampio spazio nel decreto-legge, al cui interno una sezione specifica sarà dedicata al rafforzamento della capacità di spesa e all’accelerazione dei cantieri. Al riguardo, prevediamo di definire un elenco prioritario di 'opere strategiche', di grandi e medie dimensioni, che potranno essere realizzate con un iter semplificato rispetto al quadro normativo vigente, valutando - laddove è opportuno - la concessione di poteri derogatori, senza che ciò faccia venir meno i controlli più rigorosi, che assicurano piena trasparenza e tengono lontano gli appetiti delle infiltrazioni criminali».
Scuola
«Siamo convinti che non vi sia futuro per il nostro Paese senza un investimento ambizioso nella scuola, nell’università, nella ricerca e nella formazione», rimarca il premier, sottolineando come si tratti di «ambiti cruciali che hanno ricevuto ampia considerazione nel decreto rilancio. La gestione del rientro a scuola a settembre - illustra dunque il presidente del Consiglio - comporterà ingenti costi di organizzazione e le scorse settimane ci hanno mostrato l’importanza di aumentare la digitalizzazione dei nostri istituti e della nostra didattica: proprio a questo fine stanziamo 1 miliardo e 450 milioni di euro in due anni a beneficio della scuola. Un ulteriore stanziamento di 1,4 miliardi è destinato al rafforzamento del sistema universitario e della ricerca, uno stanziamento che consente di assegnare 4.000 posti aggiuntivi da ricercatore, oltre ai 1.600 già deliberati con la legge di bilancio per il 2020, di potenziare il diritto allo studio e di investire in un grande programma di ricerca nazionale. E’ il più grande investimento fatto nel campo dell’università e della ricerca degli ultimi vent’anni - rivendica Conte - questo, forse, è il più importante legato che consegniamo allo sviluppo del Paese».