Atmosfera da ultimo giorno di scuola – o quasi – nel Consiglio comunale di Corigliano Rossano, chiamato ieri ad approvare il bilancio di previsione.
In un’aula semivuota – erano diversi i consiglieri comunali e gli assessori assenti o collegati in remoto come ai tempi del Covid perché a Corigliano Rossano il nuovo discutibile statuto lo permette – lo strumento finanziario è stato approvato dalla sola maggioranza “allargata”.

Con buona parte delle opposizioni per larga parte mancanti – su tutte i gruppi più folti, “Corigliano Rossano domani” e l’ormai smembrata Azione – pur senza fare registrare alcun intervento la maggioranza ha avuto vita facilissima, giacché da mesi gode della “fiducia” di quattro consiglieri comunali di minoranza ormai noti sostenitori di Flavio Stasi che li ha cooptati nel corso della sua personale campagna reclutamento, a tal punto da schierarli nelle liste a sui sostegno.

Una situazione anomala ma non rara di chi interpreta la politica del trasformismo, passando con nonchalance da parte all’altra, nonostante quel determinato mandato ricevuto dagli elettori.
E così la convertita dem Rosellina Madeo, l’ex capogruppo di Azione messo alla porta Francesco Madeo (eletti entrambi nella coalizione Promenzio), l’ex leghista Costantino Baffa e Gennaro Scorza, eletto nella lista dell’allora candidato sindaco Giuseppe Graziano poi passato anche lui in Azione, o chi per loro, si piazzeranno tra gli stasiani.

Insomma, i paradossi della campagna elettorale in corso, tra gli anfratti delle pratiche trasversali tristemente note a queste latitudini della politica nostrana. Usi e costumi che ieri hanno cozzato con la coerenza di Gino Promenzio, Adele Olivo e Vincenzo Scarcello, gli unici tre superstiti di una opposizione che comunque ha abdicato al suo ruolo da almeno tre anni. Tutti e tre hanno espresso voto contrario e soprattutto Scarcello, attuale capogruppo di Azione, ha definito il bilancio di previsione come «al limite della legalità».

Scarcello: «Bilancio al limite della legalità»

«Un bilancio ai limiti della legalità – spiega Scarcello ai microfoni di LaC News 24 – perché sono evidenti le storture amministrative e contabili proposte dall’ente che ha violato i principi dell’esercizio e della gestione provvisoria che sono imposti per legge. Gli amministratori hanno speso delle somme che non potevano in nessun modo impegnare, violando i principi degli equilibri di bilancio. Hanno ripianato 1,57 milioni di bollette non evase relative all'anno 2023, nell’anno in corso. Si tratta di una violazione evidente perché somma imputata al bilancio 2024 anziché a quello corrente. La prossima amministrazione comunale verificherà se la gestione della finanza pubblica di questo ente sia stata corretta o meno. Ritengo – conclude – che ci saranno grosse sorprese».

Salimbeni: «Il bilancio è in ordine ed ha lunga vita»

Di avviso completamente opposto l’assessore al Bilancio e vicesindaco, Maria Salimbeni. «Abbiamo approvato il bilancio secondo i crismi ordinari con cui sono state previste tutta una serie di sistemazioni tra entrate e uscite, alla luce delle missioni e di quella che è la visione del documento unico di programmazione approvato qualche giorno addietro. Si tratta – spiega – di un bilancio in ordine, in cui i parametri sono stati rispettati. Abbiamo atteso ed utilizzato la proroga concessa dal governo oltre la data canonica per via di una serie di dati, quali i trasferimenti da parte dello Stato con numeri certi, dovuti ad una serie di equilibri. Il nostro bilancio ha vita lunga e prevede di rispondere ai bisogni della cittadinanza».