Crisi di governo al centro dell’avvio dei lavori del consiglio comunale convocato nel pomeriggio di oggi in seconda convocazione. Assenti i consiglieri comunali di Corigliano Rossano Domani (tre consiglieri e due assessori) unitamente al Consigliere Piersalvino De Gaetano, i veri protagonisti dello scontro in atto. Il civico consesso si compone di 24 consiglieri più il sindaco di cui 16 espressione della maggioranza e 8 della minoranza

«Tecnicamente la maggioranza non ha i numeri per governare sottolinea dai banchi della minoranza» il capogruppo dell’Udc Vincenzo Scarcello. E il sindaco dovrebbe prenderne atto e dimettersi». Per il primo cittadino i numeri ci sono. Rimane fermo sulle sue posizioni rispetto alle relazioni con il gruppo dei dissidenti, azzera la squadra e nei prossimi giorni avvierà una serie di relazioni con i gruppi consiliari con i quali si deciderà la formazione del nuovo esecutivo ma ognuno, afferma Stasi, «dovrà assumersi le responsabilità».

«Termina una esperienza, continua l’amministratore, e si riparte con una azione di rilancio». Tanti i prossimi interventi, riferisce l’amministratore, cita i finanziamenti intercettati e richiama il processo di ingegnerizzazione delle reti idriche e l’avvio del porta a porta spinto nella gestione dei rifiuti in tutto il territorio già dal prossimo appalto. Ringrazia tutti gli assessori per il lavoro svolto rimarcando che il prossimo esecutivo «non dovrà essere necessariamente diverso negli uomini e nelle donne ma nei metodi e nelle modalità di confronto.

Consiglio Coriglia Rossano, in aula del campione d’Europa Daniele Lavia

Poi inaspettatamente arriva in aula il campione d’Europa Daniele Lavia e tutti in piedi in un applauso emozionante rivolto all’autore di una prestazione straordinaria. Prende la parola e ringrazia tutti, partecipando l’entusiasmo di tutta la nazionale al Consiglio. Daniele Lavia prende posto vicino al sindaco e al presidente del Consiglio Marinella Grillo e, suo malgrado, è costretto ad ascoltare contenuti poco confortanti sul piano politico e, soprattutto, in relazione al futuro della sua città.

Ascolta attentamente per circa un’ora, poi lascia sotto gli applausi scroscianti di tutti i componenti dell’assise civica e della platea. Riprendono i lavori con il capogruppo del Pd Aldo Zagarese, piuttosto critico con l’azione di governo nonostante una costola del suo stesso partito (la sezione di Schiavonea) questa mattina difendesse le posizioni del sindaco. Il rappresentante di Letta ha sottolineato il dato politico di una coalizione mascherata di civismo che oggi esce allo scoperto mettendo in evidenza le diversità ideologiche presenti al suo interno, con pezzi di Forza Italia che amministrano con un sindaco che si dice di sinistra.

Non si fa attendere la replica di Stasi che ribadisce come «tutti i candidati in sede di elezioni amministrative si presentarono con delle liste civiche. «Non è un mistero la mia collocazione a sinistra, riferisce Stasi, e insieme ad altri ho condiviso un progetto. Oggi dico che evidentemente non basta condividere un progetto, ma occorre altro». Con riferimento alla crisi in atto, il primo cittadino ricorda che è pronto a dimettersi nel caso in cui non dovessero verificare le condizioni di poter riprendere l’azione di rilancio amministrativo. Non vuol sentir parlare di bilancini, chiama in causa il progetto di rigenerazione urbana a dimostrazione che gli interventi vengono posti in essere in base alle priorità e alle urgenze e non certo su basi di visioni localistiche.

Accusato da più settore di essere contrario alla fusione, Stasi precisa di essere stato sempre favorevole, ma a differenza di altri, lui ritiene che la fusione non rappresenti la panacea di tutti mali, pur ammettendo che molti finanziamenti sono giunti proprio grazie alla fusione. «Progetto in cui credo perché rappresenta una grande e straordinaria opportunità». Nei prossimi giorni, intanto, è prevista la formulazione della nuova squadra di governo.