Le accuse, pesanti, ma anche errate, come quelle rivolte da Fratelli d’Italia di Corigliano Rossano che in un paio di note stampa lo hanno dato erroneamente per imputato con l’accusa di truffa aggravata, tranne poi tornare sui loro passi dopo “appena” una settimana, hanno fatto del “caso politico” Paolo Lo Moro, un attacco ad personam ingiustificato.
Ne è convinto il consigliere regionale di Azione, Giuseppe Graziano, che entra così nel dibattito di questi ultimi giorni assumendo le difese del segretario generale del Comune di Corigliano Rossano. Peraltro finito nel tritacarne per “colpe” non sue.
«Innanzitutto – spiega Graziano a LaC News24 – Paolo Lo Moro è un dipendete del Ministero dell’Interno e non del Comune. E poi non guadagna di più assumendo più incarichi, quindi perché attaccarlo?»

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«Le responsabilità sono del sindaco»

«Le responsabilità – evidenzia il rappresentante di Azione che punta il dito contro le opposizioni consiliari che si sono accodate alle accuse rivolte a Lo Moro da Fratelli d’Italia – sono da addossare al sindaco che ha scaricato sul segretario Lo Moro un super carico di responsabilità che poteva tranquillamente distribuire ad altri dipendenti comunali».
Giuseppe Graziano scende anche nel “personale”. «Paolo Lo Moro è riconosciuto professionista integerrimo con una carriera apprezzatissima alle spalle e nessuno può sostenere il contrario. La sua famiglia a Lamezia Terme è stimata, è il fratello di Doris Lo Moro, magistrato e politico universalmente riconosciuta. Il segretario Lo Moro, insomma, è persona di spessore. Quelli rivoltogli sono attacchi gratuiti che non condivido assolutamente e l’ho fatto presente anche al nostro consigliere comunale che siede all’opposizione».