Clima disteso, abbigliamento informale, larghi sorrisi e menù a base di pesce (spigola, per la precisione) per suggellare la riconciliazione. Quello tra Beppe Grillo e Giuseppe Conte è stato molto più che un pranzo con tanto di scatto social. È la “fotografia” di una pace giunta dopo settimane di dissapori, del superamento di una crisi apparsa insanabile e poi scongiurata grazie ad una fitta rete di negoziazioni. “Il patto della spigola” lo hanno soprannominato le testate giornaliste omaggiando il piatto attorno a cui ha avuto il “summit”. Ma al centro dell’accordo raggiunto tra il fondatore del Movimento 5 stelle e l’ex premier insiste un interrogativo di fondo: “Quanto durerà?”.

Nelle vesti di paciere al ristorante “Il bolognese da Sauro” a Marina Di Bibbona c’era anche Pietro Dettori, considerato l’uomo simbolo della mediazione fortemente voluta da Luigi Di Maio, anche a causa dei sondaggi che danno in discesa il Movimento dopo le tensioni delle ultime settimane tra il fondatore e l'ex premier. Il consigliere del ministro è stata una figura centrale in questa burrascosa vicenda ed è stato lui a scattare la “foto della pace”, accolta con esultata dai big pentastellati. «E ora pensiamo al 2050». Didascalico Grillo nella frase scelta a corredo dell’immagine postata sul profilo fb. Che sia la volta buona?