Giuseppe Conte ha dato il via libera. Il M5S, dopo aver chiuso le liste per il proporzionale, ha scelto i propri candidati nei collegi maggioritari di Camera e Senato.

Vittoria Baldino sarà la frontrunner in quello di Cosenza-Crotone per Montecitorio. La parlamentare uscente, originaria di Paludi ma residente a Roma, gode anche del paracadute nel proporzionale. È infatti in seconda posizione dietro a Federico Cafiero de Raho, l’ex procuratore della Dna inserito nel listino blindato di Conte. 

Nel collegio di Reggio-Locri sarà schierato l’attivista Fabio Foti, già candidato sindaco della Città dello Stretto alle Amministrative del 2020. Il collegio di Cosenza va all’ex sottosegretaria di Stato Anna Laura Orrico. Quello di Vibo al deputato Riccardo Tucci. A Catanzaro il Movimento sarà rappresentato dalla parlamentare uscente Elisa Scutellà. 

Al Senato il nome nuovo è quello di Maria Saladino, a cui Conte ha affidato il collegio Nord. Saladino ha aderito al Movimento solo pochi giorni fa. Nel 2019 aveva partecipato alle primarie del Pd per la segreteria nazionale, poi vinte da Nicola Zingaretti. «Sono uscita – ha scritto su Facebook – dopo aver sostenuto la necessità che il Partito democratico diventasse uno dei promotori dell’alleanza progressista insieme al Movimento 5 Stelle, perché forza generata con la matita nella cabina elettorale, proprio da quegli ultimi da cui ho visto il Pd allontanarsi».

Il senatore Giuseppe Auddino affronterà la sfida nel Senato Sud.

Liste complete

Con la designazione dei candidati per il maggioritario Conte e il coordinatore regionale Massimo Misiti hanno completano le liste del Movimento anche in Calabria. Venerdì erano stati pubblicati i risultati delle Parlamentarie. Gli iscritti avevano dato il via libera anche al listino dei prescelti di Conte, 15 nominativi che sono stati inseriti dallo stesso capo politico in uno o più collegi plurinominali come capilista. 

In Calabria l’ex premier ha puntato su due magistrati in pensione, il campano Cafiero de Raho e il siciliano Roberto Scarpinato. Una scelta che, di fatto, riduce di molto le possibilità di elezione per gli autocandidati calabresi.