Le professioniste selezionate nel Comune guidato da Maria Limardo sono le stesse incaricate dall'Ente di Giovanni Calabrese che le "paga" con il fondo per la povertà. Intanto la dirigente comunale vibonese Adriana Teti non esclude di aver fatto errori: «Se ho sbagliato andate dalle autorità competenti»
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Continua a tener banco l'inchiesta di LaCNews24 sulla short list dell’Ambito territoriale socio assistenziale di Vibo Valentia e sugli incarichi dati a professionisti esterni. Del caso se ne è trattato in una accesa seduta della Commissione controllo e garanzia del Consiglio comunale del capoluogo di provincia, con richiesta di convocazione della dirigente comunale Adriana Teti, responsabile del procedimento e della selezione oggetto, ormai, di molte critiche "sussurrate" anche in ambienti della maggioranza di centrodestra.
Teti ammette errori, ma non annulla la short list
Audita in commissione, la dirigente comunale e responsabile del procedimento, Adriana Teti, ha esordito prendendosela con i giornalisti che, ha detto, «sono molto attenti quando faccio qualcosa io, a tutte le determine fanno una radiografia. Qualsiasi cosa dica io in questo momento a mia giustificazione avrò comunque l’ira di tutti, ne sono convinta».
Nel merito, la Teti ha affermato: «Posso aver sbagliato la procedura, fatto degli errori. Faccio 16 procedimenti in contemporanea... Se io ho sbagliato andate dalle autorità competenti... Tutti possiamo sbagliare. Io queste attività le faccio per conto dell’ambito dove non sono pagata, è un lavoro in più».
Incalzata dai consiglieri comunali, in particolare Laura Pugliese del Pd e Lorenza Scrugli di Vibo da Vivere, la Teti ha domandato: «Vi immaginate se tutti i consiglieri dell’ambito venissero a chiedere informazioni, dovrei andare in tutti i comuni a dare informazioni sulle procedure? Non entrate nella procedura amministrativa perchè chi firma risponde. Non ci potete entrare, non è questo il vostro mestiere». Nonostante questo, su sollecitazione dell’esponente di Vibo Democratica, Marco Miceli, ha confermato che i 3 professionisti scelti (tra cui l’ex candidato a sostegno di Maria Limardo, Nicola Lo Torto) saranno lautamente retribuiti con un compenso di 312,5 euro al giorno a singolo professionista, concludendo dicendo: «Potete impugnare, fare quello che volete, non ho nessuna intenzione di cambiare le carte». Al consigliere comunale del M5S Silvio Pisani, che la settimana scorsa aveva invocato l’intervento della Guardia di Finanza, invece, non è stato consentito di intervenire. Da sottolineare che la maggioranza di centrodestra in commissione si è trincerata in un religioso silenzio, non difendendo l’operato della dirigente comunale e trincerandosi dietro il comunicato della Sindaca Maria Limardo.
A Locri i professionisti pagati con fondo per la povertà
Anche a Locri, paese che ha al timone uno dei pochi sindaci di Fratelli D’Italia su base regionale, Giovanni Calabrese, i professionisti pescati dalle short list non sono passati inosservati e, come vedremo, i loro nomi non sono sconosciuti nemmeno a Vibo Valentia.
L’avviso per la short list “volta all’acquisizione di candidature di professionalità esterne all’Amministrazione comunale con alto profilo di specializzazione" per le attività del distretto socio sanitario della Locrite, finanziate con fondi comunitari, è datato 28 aprile 2017, aggiornato con l’avviso dell’11 marzo 2019. La validità della lista è fino al 31 dicembre 2020. A nominare la commissione di selezione delle varie figure ricercate (assistenti sociali, educatori, psicologi, esperti in comunicazione e collaboratori amministrativi) è stato proprio il sindaco Giovanni Calabrese, con un decreto dell’aprile 2018, facendo molto discutere.
Oggetto di polemica è stato anche il fatto che i 20 professionisti “pescati” dalla short list, siano pagati con il fondo nazionale per il contrasto alla povertà 2014-2020 a favore del Comune di Locri. La cifra, pari a 413.972 euro, copre la proroga dei contratti dal 1 gennaio al 30 giugno 2021, mentre in precedenza, come denunciato dal Forum regionale del Terzo Settore, dalla minoranza di “Scelgo Locri” in consiglio comunale e dal Pd locale, per pagare consulenti esterni sono stati utilizzati circa 200mila euro attinti dai fondi per la non autosufficienza.
«Una normale e ordinaria gestione di liquidità giacente in tesoreria», si è giustificato pubblicamente il Sindaco Calabrese, ma i suoi oppositori hanno annunciato esposto alla Corte dei Conti e al Prefetto.
Incarichi a nomi noti
Con determina 127 del 30 dicembre 2020 (pubblicata il 3 marzo 2021), il Comune di Locri ha deciso che “per la realizzazione degli interventi e dei servizi previsti a livello nazionale e regionale a contrasto della povertà” si rende necessario l’esperto in comunicazione, rappresentato da Francesco Carbone, fedelissimo del sindaco Giovanni Calabrese. In precedenza, Carbone con delibera dell’11 luglio 2013 ha ricevuto da Calabrese l' incarico di “Tenuta ufficio stampa”, mentre con determina 141 del 15 luglio 2017 ha avuto l’incarico di “rendicontazione e monitoraggio Pon Sia distretto socio sanitario di Locri” fino al 30 novembre 2020 con un compenso di 62.460 euro.
Con determinazione 125 del 29 dicembre 2020 (pubblicata ben 4 mesi dopo, il 1 aprile 2021!), invece, sono stati prorogati, come si è detto, i contratti fino 30 giugno 2021, oltre al fedele Carbone, anche ad altri nomi particolarmente noti alla politica locale.
Nella lista dei 20 professionisti esterni ne spicca uno che è esterno per volere degli elettori. Si tratta della ex consigliera comunale (per due consiliature) della lista di Giovanni Calabrese, Anna Maria Mollica, non rieletta nell’ultima tornata. Eccola, quindi, tornare come professionista nel sociale grazie al sistema della “short list”, dopo essere stata delegata del sindaco proprio alle politiche sociali.
Tra i “pescati” c’è anche Salvatore Pellegrino, già consigliere comunale del Pd a Siderno e ora ricandidato a sostegno della ex assessora regionale al bilancio Maria Teresa Fragomeni. Oltre a lui è presente Francesca De Matteis, figlia di Francesco De Matteis, già segretario provinciale del Partito Repubblicano Italiano, assessore all’urbanistica di Cittanova e consigliere provinciale di Reggio Calabria.
Doppio incarico Vibo-Locri all’ex portaborse di Tilde Minasi
Devono portare fortuna le short list alle due assistenti sociali Fabiola Ursino e Antonietta Dominello, selezionate sia a Locri (e prorogate fino al 30 giugno come da determinazione 127/2020), sia a Vibo Valentia (sempre fino al 30 giugno).
La Dominello, in particolare, ha un passato da portaborse della consigliera regionale di “Scopelliti Presidente” (oggi Lega), Tilde Minasi. Per lei il contratto da coordinatrice del Servizio Sociale dell’Ambito di Locri prevede un impegno di 36 ore settimanali da distribuirsi in 5 giorni da lunedì al venerdì con due rientri pomeridiani settimanali. Il compenso previsto è molto differente rispetto ai 312,5 euro di Vibo Valentia, viene pagata 23 euro l’ora e “lo svolgimento del monte ore assegnato, per esigenze organizzative e produttive, sarà registrata mediante strumento di controllo”. A Vibo, invece, il lauto compenso verrà corrisposto “ad accesso”, ossia senza limiti minimo di orario.
Con determinazione 127 del 7 dicembre 2017 è stata liquidata in favore della stessa Dominello la somma di 9.704,76 euro per fatture da lei emesse in riferimento ai mesi gennaio-marzo 2017 per per la gestione del “Progetto Home Care Premium”. Per lo stesso servizio e per gli stessi identici mesi di lavoro, però, è stata liquidata in suo favore, ma con l’emissione di distinte ulteriori fatture, la somma di 8.174,97 euro con determinazione 10 del 9 gennaio 2018. A firmare entrambe le determine di liquidazione di “doppio” compenso è stato Domenico Libero Scuglia, allora responsabile del Servizio a Locri e oggi segretario comunale a Vibo Valentia, città dove la Dominello è stata recentemente selezionata dalla short list.
A farle compagnia vi è Fabiola Ursino che, come si è detto, ha presentato domanda per entrare nella “short list” di Vibo Valentia consapevole di non avere i requisiti inizialmente richiesti, salvo poi vederli mutare in corso d’opera ed essere magicamente ripescata dalla dirigente comunale Adriana Teti. A Locri, invece, sarà pagata, insieme all’ex “minasiana” con il fondo per la povertà 2019. “Magie” della discrezionalità dei comuni calabresi.