La Calabria si allinea alle altre Regioni. Il Consiglio regionale, durante la seduta di ieri, ha approvato la proposta di referendum, in cinque quesiti diversi, per abrogare la parte dello “Sblocca Italia” legato alla disciplina delle trivellazioni. Il sì è arrivato dopo un brevissimo dibattito e all’unanimità, così come si era già ampiamente capito nelle giornate precedenti alla riunione di ieri.

 

Ad illustrare la proposta amministrativa all’Aula ci ha pensato Franco Sergio (Oliverio Presidente). Il senso è quello di dettare norme più stringenti in ordine alla possibilità di trivellare alla ricerca di idrocarburi e, soprattutto, di fare in modo che le zone prescelte siano individuate di concerto tra Stato e Regioni. Punto sul quale si era espressa recentemente anche la Corte Costituzionale.  Assai soddisfatta l’assessore regionale allambiente Antonella Rizzo, che ha definito l’approvazione di ieri “un momento di alta democrazia e regionalismo, un punto delicato e di grandissimo valore politico oltre che locale. Il nostro primo obiettivo è la tutela dell'interesse del territorio  per questo abbiamo detto il nostro netto no alle trivellazioni nei nostri mari. Abbiamo chiesto l'avvio di un tavolo di trattative e l'apertura di un dialogo con il governo centrale all'interno del quale abbiamo espresso la nostra grande preoccupazione circa l'espansione incontrollata di trivellazioni, reclamando la prerogative di elaborare le scelte di tutelare e difendere il nostro territorio. Nel confronto aperto con il Ministero dello Sviluppo economico, abbiamo espresso perplessità circa la compatibilità ambientale del metodo esplorativo, proposto al Governo e avanzato una richiesta di moratoria di tutte queste attività. A quell'appello non è seguita nessuna moratoria. Anzi, nel frattempo si sono aggiunte cinque nuove istanze di permesso di ricerca, che portano complessivamente ad 11 le istanze presentate”.

 

Dopo l’approvazione della proposta, il Consiglio sempre all'unanimità ha indicato i consiglieri Arturo Bova (Democratici progressisti) e Fausto Orsomarso (Misto), consiglieri delegati per la consegna delle due richieste di referendum. 

 

Sempre durante la riunione di ieri il Consiglio ha poi approvato, con l’astensione del Gruppo Misto, il pacchetto contenente le misure straordinarie per Gioia Tauro e l’istituzione della Zes.

 

Dopo le polemiche sollevate negli scorsi giorni dall’ex presidente della Commissione “Bilancio” della passata legislatura Candeloro Imbalzano, il governatore Oliverio ha voluto precisare: “L’iniziativa della giunta non tende ad affermare primogeniture, ma scaturisce dal fatto il ddl giacente in Commissione Industria della Camera è largamente superato dalle normative vigenti. Il nostro intento è quello di aggiornare quel testo alla luce delle innovazioni legislative ed avanzarlo come proposta completamente emendativa della precedente proposta. Cioè, renderlo sostenibile. Se con questo spirito - ha concluso - determiniamo una scelta unanime del Consiglio, credo che saremo nelle condizioni di giungere ad un risultato. C'è una discussione aperta sul Mezzogiorno, e questo è un varco per far passare una discussione anche su Gioia Tauro”.

 

Sempre all’unanimità, inoltre, è passata la modifica al regolamento consiliare, voluta dal presidente Nicola Irto, per consentire la trasmissione in streaming delle riunioni della massima assemblea elettiva calabrese. Un ulteriore segnale di trasparenza voluto dal giovane presidente renziano.

 

Infine, disco verde anchea un ordine del giorno sul rilancio degli aeroporti di Crotone e Reggio Calabria, di cui è prima firmataria la presidente di Calabria in rete Flora Sculco, e che è stato condiviso da tutti i capigruppo.