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Era così attesa la seduta di Consiglio regionale dedicata al question-time che i consiglieri regionali e gli assessori hanno ben pensato di disertarla. Eppure il presidente Nicola Irto aveva accolto le richieste della Conferenza dei capigruppo per smaltire molto dell’arretrato accumulato negli scorsi mesi. Ed, invece, a causa delle assenze sia di molti dei proponenti delle interrogazioni che degli esponenti della giunta deputati a rispondere, gran parte del question-time è stata nuovamente rinviata.
La seduta di ieri si è così trasformata in una riunione di mera routine durante la quale si è fatta notare soltanto l’elezione dell’Ufficio di presidenza della nuova Commissione “Riforme”, costituita per cementare ulteriormente i rapporti già solidi tra Pd ed Ncd. Alla sua presidenza, come ampiamente previsto alla vigilia, è stato eletto Sinibaldo Esposito con 14 voti, unico dei tre consiglieri regionali alfaniani a non avere incarichi. Un asse che ormai detta legge in Aula, tanto che stavolta non si sono registrate né polemiche, né critiche. Soltanto il consigliere regionale de La Sinistra Giovanni Nucera ha abbandonato i lavori prima della votazione, in segno di contrarietà (Nucera del resto è sull’Aventino da tempo) alle scelte dell’amministrazione Oliverio. L’opposizione, invece, ormai letteralmente evaporata ha lasciato che tutto avvenisse senza battere ciglio. Soltanto Nazzareno Salerno (Fi) e Francesco Cannizzaro (Cdl) hanno affidato il loro dissenso ad una nota stampa diramata a seduta ormai conclusa.
“Non è concepibile che, per diverse ore, il Consiglio regionale sia rimasto fermo alle interrogazioni che hanno paralizzando i lavori tra l’altro su questioni e tematiche che molto tempo prima avrebbero meritato una risposta da parte del governo regionale – hanno dichiarato i due consiglieri – Nel silenzio e nel deserto dei banchi, considerata l’assenza da parte di tanti colleghi, si è trascinata, ed appena conclusa, una lenta agonia- aggiungono i consiglieri- E se non è stato certamente stimolante essere parte di una così residua rappresentanza che ha seguito i lavori, ancor di più questa considerazione vale per i calabresi che sono gli interlocutori fondamentali dell’azione politico-istituzionale e che attendono risposte serie ed immediate e non possono certo accontentarsi di discussioni sterili che lasciano il tempo che trovano”.
Tra un’interrogazione e un’altra, l’Aula ha poi avuto modo di approvare una legge ponte in tema di gestione dei rifiuti, rubricata “Misure di salvaguardia in pendenza dell’approvazione del nuovo Piano regionale”. Si tratta di un atto che va nella direzione di attuare in Calabria l’opzione “ zero discariche”, già prevista dalle linee guida. “Questo governo regionale – hanno dichiarato Mario Oliverio e l’assessore all’Ambiente Antonella Rizzo – sta procedendo con determinazione e senza ambiguità alcuna alla realizzazione del programma presentato ai calabresi, che prevedeva una grande attenzione al territorio, particolarmente caratterizzato da un’elevata concentrazione di siti di smaltimento. Tra i punti salienti del provvedimento, le misure di salvaguardia sono individuate nella sospensione per la durata di un anno del rilascio di autorizzazioni di deposito di rifiuti su o nel suolo”.
La nuova Commissione, l’asse Pd-Ncd e le idee di Esposito
Appena costituita e subito assegnata al Nuovo centrodestra. La neonata Commissione “Riforme”, cancellata nella precedente legislatura e rinata adesso dalle proprie ceneri, è il sigillo più idoneo per blindare ulteriormente l’alleanza politica tra Pd e Ncd anche in vista dei prossimi e delicati appuntamenti elettorali che si svolgeranno a Cosenza e Crotone.
Non è ancora stato reso noto quanto l’organismo peserà sulle casse regionali, ma in tema di alleanze non si basa certo a spese. E poi il neo presidente Sinibaldo Esposito ha già chiarito che ha l’intenzione di rinunciare alla propria indennità, puntando esclusivamente ad arrivare alle “Riforme”, chimera di ogni maggioranza che si è avventurata a palazzo Campanella.
Esposito si è richiamato espressamente alle parole del presidente Oliverio nel suo discorso di insediamento riferendosi al “coraggio delle riforme”.
“Ciò – ha chiarito - non significherà lavorare per riformare contro qualcuno o qualcosa bensì, al contrario, operare in piena sinergia istituzionale con il Governo centrale, anche e soprattutto grazie alla favorevole situazione determinata dalla coincidenza temporale della guida, in seno alla Conferenza delle Regioni, della Commissione "Affari istituzionali e generali" (che ha espressa competenza in materia di “riforme”), il cui coordinamento, da qualche mese, è stato affidato proprio alla Regione Calabria”. Il presidente Esposito – inoltre – ha posto in evidenza “le esigenze di riforma di snellimento delle strutture burocratiche e di una seria riforma elettorale, che garantisca un sistema di voto che, garantendo la “parità di genere”, da un lato, consenta a chi viene eletto di potere governare con la sua maggioranza, senza rischi di “ricatti” politici. E dall’altro, assicuri la presenza di una opposizione in Consiglio, numericamente rilevante, della quale dovrà fare parte anche il Presidente “miglior perdente”, sanando quel vulnus che, nella legislatura in corso, ha determinato l’intervento della Corte Costituzionale, che è stata chiamata a decidere su un aspetto che avrebbe dovuto invece trovare soluzione all’interno dell’Assemblea legislativa regionale a ciò deputata”. Attenzione promessa anche per la costituenda città metropolitana di Reggio Calabria. A completare l’Ufficio di presidenza dell’organismo, il vicepresidente Vincenzo Pasqua (Oliverio Presidente) e il segretario Arturo Bova (Democratici Progressisti).
Riccardo Tripepi