Dopo la discussione sulla bufera giudiziaria che ha coinvolto il governatore Mario Oliverio, il Consigio è passato ad esaminare la manovra di bilancio per il 2019. Che è passata senza particolari scossoni, escludendo la discussione su alcuni emendamenti di secondaria importanza. Le questioni dirimenti erano state risolte in Commissione Bilancio e in Conferenza dei capigruppo. Ritirato l’emendamento che quantificava la riduzione dei vitalizi rimandandolo ad iniziativa legislativa autonoma e rinviata la riforma in materia sanitaria sulle funzione degli ospedali spoke. Anche i più riottosi della maggioranza (i Moderati per la Calabria Giuseppe Neri, Franco Sergio e Antonio Scalzo) erano già stati accontentati con l’approvazione di alcuni emendamenti in Commissione e la minoranza si è limitata ad un’opposizione politica, più di principio che su fatti specifici.

La manovra

La manovra per l’anno 2019, al netto delle partite di giro (1,85 miliardi di euro circa), dell’avanzo di amministrazione applicato (204 milioni di euro), della eventuale anticipazione di cassa (nel limite massimo di 200 milioni), e del fondo pluriennale vincolato (88 milioni di euro) movimenta circa 6,2 miliardi di euro circa. Si tratta, però, in gran parte di risorse a destinazione vincolata, vale a dire di somme il cui utilizzo può aver luogo solo per finalità stabilite da altri decisori istituzionali o con questi concordate. Rientrano in tale area le risorse destinate al finanziamento del servizio sanitario regionale (3,7 miliardi di euro circa; 60%), l’annualità 2019 del Por Calabria e del Pac 2014-2020, (913 milioni di euro;14,7%), le risorse del Programma di Azione e Coesione 2014-2020 (305 milioni di euro; 4,9%), nonché ulteriori fondi di natura vincolata assegnati a vario titolo dallo Stato o da altri soggetti (433 milioni di euro circa, pari al 7%). Le entrate per mutui (40,4 milioni di euro, 0,65%) sono relative al cofinanziamento del Por 2014-2020. Le entrate libere da vincoli da destinare a finalità autonomamente definite dalla Regione ammontano, invece, a soli 782 milioni di euro, pari al 12,75% delle risorse attualmente iscritte in bilancio. 

«A parte la Sanità – ha detto l’assessore al Bilancio Maria Teresa Fragomeni nel suo intervento illustrativo in Aula - le altre somme vincolate Por, Pac e Psc sono somme importanti destinati agli investimenti che potrebbero fare la differenza e far crescere di oltre il 2% il PIL. Delle somme di cui all'intesa Stato-Regione del maggio e ottobre 2018 in materia di rilancio degli investimenti, oltre al vincolo di destinazione sono state previste delle tappe obbligatorie per i prossimi cinque anni. L’obiettivo della regione Calabria è quello di destinare, in forma vincolata e per step obbligatori 256 milioni che saranno destinati all'edilizia residenziale, alle opere pubbliche, ai borghi ed alla messa in sicurezza degli istituti scolastici». 

Stabilizzati i precari di Calabria Lavoro

Approvato infine il provvedimento di legge per la stabilizzazione dei 287 lavoratori ex legge 28 del 2008 e legge 8 del 2010. Quasi 5 milioni di euro (nel periodo 2018-2020) per la norma, illustrata in Aula dall’assessore al Welfare e al Lavoro Angela Robbe, che dovrebbe stabilizzare i lavoratori in forza a Calabria Lavoro. Sul punto è arrivata il voto favorevole della maggioranza, l’astensione di Fausto Orsomarso e il voto favorevole di Gianluca Gallo che pure ha stigmatizzato l’inserimento di ulteriori 4 unità non compresi nell’originario bacino. Anche Mimmo Tallini ha chiesto chiarimenti sui 4 nomi nuovi, che pure sono stati stralciati dalla delibera di giunta. «Saranno coinvolti in progetti nuovi sempre dentro Calabria Lavoro? La vicenda dovrebbe essere approfondita per evitare discriminazione». Tallini ha comunque votato a favore del provvedimento. Anche Giuseppe Pedà ha votato a favore del provvedimento.

Secondo il capogruppo del Pd Sebi Romeo «questa sarà ricordata come la legislatura delle stabilizzazioni. Lo abbiamo già fatto i Centri per l’impiego, pochi giorni fa si è fatto a Reggio con circa 300 Lsu stabilizzati. Oggi stabilizziamo i lavoratori ex art. 28. Registro con favore il senso di responsabilità della minoranza per consentire di dare un futuro stabile a questi lavoratori. C’era un aspetto da approfondire, sarà approfondito, con l’idea che per tutti lavoratori si debba lavorare alla stabilizzazione». Concetto condiviso dal presidente Nicola Irto che ha parlato di «momento importante» e ha voluto ringraziare l'intero Consiglio.

Riccardo Tripepi

 

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