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Centrodestra in fermento su tutti i territori. La scelta di Fausto Orsomarso che ha deciso di aderire a Fratelli d’Italia può considerarsi l’ultimo passaggio della demolizione del centrodestra di Giuseppe Scopelliti e di un Pdl capace di aggregare le varie anime della coalizione e di dettare legge in Calabria per un decennio. Forza Italia e Ncd non sono stati in grado di raccoglierne l’eredità e adesso il centrodestra è frammentato e per ricostruirlo sarà necessaria un’opera assai lunga e delicata.
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Un’eventuale legge elettorale proporzionale, poi, non aiuterebbe con i big preoccupati più dei collegi sicuri anche in piccoli partiti che nel creare ampie coalizione. E anche la scelta di Orsomarso, delfino di Scopelliti per oltre 25 anni, che abbandona il progetto di Azione Nazionale per approdare alla corte di Giorgia Meloni può leggersi come il tentativo di guadagnarsi uno posto al sole in vista dei prossimi appuntamenti elettorali.
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Lo specchio dell’attuale confusione che regna a tutti i livelli lo si può trovare in Consiglio regionale dove la geografia frastagliata delle opposizioni sta mutando ancora.
Ncd si mantiene vicino al centrosinistra, e lo rimarrà fino almeno fino al termine dell’esperienza del governo targato Gentiloni, mentre all’interno degli altri gruppi è piena bagarre. Orsomarso sarà consigliere di Fdi a tutti gli effetti, mentre Wanda Ferro che arriverà in Aula alla prossima seduta aderirà al Gruppo Misto. Ufficialmente per guidare le opposizioni da un scranno neutrale, ufficiosamente perché ha molti dubbi sul futuro di Forza Italia dalla quale si è sentita tradita anche per la storiaccia sulla legge elettorale che l’aveva in un primo momento esclusa dal Consiglio regionale. Uno scherzetto sul quale pesano le responsabilità di molti dei colleghi che sul finire della precedente legislatura hanno votato una norma che decideva di escludere da palazzo Campanella il migliore dei perdenti tra i candidati alla carica di governatore.
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Ma altre novità sono in procinto di essere registrate. L’uscita forzata di Nazzareno Salerno, finito nell’occhio del ciclone dopo l’operazione Robin Hood, dovrebbe segnare l’ingresso di Mario Magno, primo dei non eletti nella collegio centro alle regionali del 2010. L’ingresso, oltre a segnare l’ennesimo intervento della magistratura nella composizione di un Consiglio sempre più svilito e umiliato, potrebbe non essere indolore neanche dal punto di vista politico andando ancora di più mutare gli equilibri in Forza Italia.
Con Salerno fuori dai giochi, il gruppo degli azzurri al momento è ufficialmente rappresentato da Nicolò, il capogruppo, e Ennio Morrone che però è già passato al movimento di Verdini. Una situazione paradossale se si pensa che Domenico Tallini, coordinatore provinciale di Forza Italia a Catanzaro si trova nel Gruppo misto dove sarà raggiunta da Wanda Ferro, candidata per Forza Italia alle ultime elezioni e vice coordinatrice regionale del partito. Incerte le decisioni di Mario Magno che, tuttavia, è vicino alle posizioni di Mimmo Tallini. Un vero caos, insomma, che riflette quanto avviene a livello nazionale con il partito di Berlusconi arrivati ai minimi stortici.
Ma è lo stato di salute complessivo del centrodestra che non convince. Il processo di balcanizzazione avviato negli ultimi anni non conosce sosta e rende assai complessa la costruzione di una vera alternativa di governo, alla quale stanno lavorando i fratelli Occhiuto e la coordinatrice regionale Jole Santelli.
Riccardo Tripepi