VIDEO | Dopo due mesi torna a riunirsi l'Assemblea proprio nella settimana che precede le elezioni, primo tagliando di verifica per la gestione affidata a Jole Santelli. All'ordine del giorno la mozione del centrosinistra che chiede il ripristino degli avvisi pubblici per le nomine negli organismi regionali
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Torna a riunirsi il 15 settembre il Consiglio regionale proprio nella settimana che precede le elezioni del 20 e 21 settembre. Esattamente due mesi dopo l’ultima seduta del 14 luglio. In mezzo una lunga pausa, difficilmente comprensibile per una Regione in perenne emergenza, e il crollo del tetto dell’Auditorium Calipari sul quale si è ancora in cerca di cause e responsabili.
Il presidente Domenico Tallini ha voluto la seduta, nonostante il periodo elettorale, per ripristinare il quorum dell’Assemblea con la surroga del dimissionario Pippo Callipo, che ha aperto una ferita mai richiusa nel centrosinistra dopo la clamorosa sconfitta elettorale dello scorso 26 gennaio e le successive dimissioni da consigliere e leader dell’opposizione dopo neanche sei mesi di attività. Non a caso, il commissario regionale del Pd Stefano Graziano è finito nell’occhio del ciclone e le correnti sono in pieno fermento in vista del congresso che dovrebbe celebrarsi dopo le elezioni. Al posto dell’imprenditore vibonese entrerà in Aula Antonio Billari dei Democratici e Progressisti, vicino alle posizioni di Nino De Gaetano, ex assessore della prima giunta targata Mario Oliverio.
Attesa l’informativa dell’assessore Sandra Savaglio sull’inizio dell’anno scolastico che sembra ancora molto incerto in tutta la Regione tra banchi mancanti, doppi turni e scuole che sembrano viaggiare in ordine sparso nel groviglio della normativa anti Covid-19. Un avvio di anno scolastico che rischia di mettere a dura prova anche il sistema sanitario regionale fin qui risparmiato dal virus.
Il centrosinistra annuncia poi battaglia con la mozione presentata dai capigruppo in ordine alla modalità di nomina all’interno delle società partecipate. Il regolamento, modificato proprio in occasione dell’ultima seduta di Consiglio, consente a giunta e presidente di procedere alle nomine anche senza avviso pubblico in contrasto con i principi che regolano le selezioni all’interno della Pubblica Amministrazione. Il centrosinistra ne chiede, dunque, l’immediata abrogazione.
La battaglia sul punto rischia di essere ancora più aspra considerando il clima elettorale e con i gli appuntamenti di Crotone e Reggio che rischiano di avere contraccolpi in Regione e all’interno dei partiti. Le urne rappresentano una prima verifica per la gestione Santelli e considerando le divisioni interne al centrodestra a Reggio potrebbero anche misurare lo stato di salute dei rapporti all’interno della coalizione dove le frizioni tra la Lega di Matteo Salvini e Forza Italia non sono mai state così forti. A sinistra il Pd, ridotto ai minimi termini, si aggrappa fondamentalmente a Giuseppe Falcomatà e alle sue speranza di essere rieletto alla guida della Città Metropolitana.