Ha dell’incredibile quello che è successo a palazzo Campanella. Il tetto dell’auditorium Calipari, la sala più capiente della struttura, è collassato all’improvviso. Praticamente imploso su se stesso con macerie finite all’interno della sala fortunatamente vuota.

 

Il boato è stato avvertito dal settore Avvocatura e lo scenario che si è presentato agli occhi dei pochi dipendenti presenti a palazzo in questo assolato venerdì pomeriggio è stato incredibile.

Solo per una coincidenza fortunata, considerando che la sala, soprattutto il venerdì pomeriggio e il sabato, è spesso adibita a convegni e iniziative politiche, non si è verificata una strage.

 

L’emergenza Covid in questo caso ha giocato a favore dei cittadini che da qualche tempo non hanno l’uso della sala per evitare assembramenti e rispettare le misure anti contagio.

Sono già partiti gli accertamenti per capire le ragioni del crollo e le eventuali responsabilità di chi ha effettuato i lavori di costruzione e manutenzione.

Tallini: «Poteva essere una strage»

«Un crollo per ora inspiegabile, un collassamento dell’intero tetto della struttura che si è abbattuto col suo peso immenso di tonnellate schiacciando tutti gli interni, distruggendo le file di poltrone, lo spazio-regia e il palco rialzato. Per miracolo non c’è stata una strage». Mentre raggiunge urgentemente in auto Reggio, il presidente del consiglio regionale Domenico Tallini commenta così il drammatico, rovinoso schianto che oggi pomeriggio si è verificato a Palazzo Campanella distruggendo l’Auditorium “Nicola Calipari”.

 

«Per fortuna – aggiunge Tallini – nel primo pomeriggio quando si è improvvisamente verificato il tracollo, a quanto pare l’Auditorium era deserto e non ci dovrebbero essere vittime né danni alle persone».

 

«Appena informato del gravissimo episodio – continua il presidente dell’Assemblea – ho delegato il collega Giuseppe Neri, presidente della Commissione Bilancio, per compiere un primo sopralluogo sommario sul posto e mi sono messo subito in macchina per raggiungere la sede del Consiglio».

 

Riservato ad eventi e congressi di grande rilevanza coi suoi 600 posti a sedere, l’Auditorium era stato inaugurato il 30 marzo 2005, con una solenne cerimonia ufficiale presenziata dall’allora presidente del Consiglio dei ministri, Silvio Berlusconi.

 

Era stato definito un’«agorà» elegante ed ipertecnologica ultimata in tempi record per poter consentire di rendere omaggio – a meno di un mese dal suo altissimo sacrificio – a un calabrese, Nicola Calipari, riconosciuto come una delle figure più fulgide dell’Italia, un fedele, efficiente e leale servitore dello Stato caduto nella sua ultima missione, l’ennesima portata a termine con successo portando in salvo la giornalista Giuliana Sgrena, sequestrata, nel mese di febbraio del 2005, dalla Jihad islamica; Nicola Calipari muore facendole scudo con il proprio corpo per proteggerla dai proiettili di un posto di blocco statunitense.

 

Nel corso degli anni l’Auditorium è stato sottoposto a numerosi interventi di adeguamento e qualche anno fa sul tetto era stata collocata una batteria di pannelli solari.

Giannetta: «Si accertino responsabilità»

«Si accertino immediatamente le cause del crollo e si ripristini al più presto la struttura nella massima sicurezza». Lo dichiara Domenico Giannetta, consigliere regionale di Forza Italia nella immediatezza del crollo del tetto sulla Sala Calipari di Palazzo Campanella.

 

«Abbiamo corso il rischio – prosegue – di una tragedia di portate incalcolabili. Per pura fatalità, per quanto possiamo apprendere in questi primissimi momenti, il crollo è accaduto in un momento in cui la sala era vuota, anche in virtù delle misure restrittive di prevenzione dal contagio Covid-19. Ma quella sala ha una capienza di oltre seicento persone e ospita ogni anno numerosi eventi, convegni e meeting. Palazzo Campanella è la sede del consiglio regionale, luogo simbolo della Calabria e della città di Reggio Calabria e soprattutto rappresenta la casa dei calabresi ed è inammissibile correre tali rischi. Non dimentichiamo inoltre che presso gli uffici di Palazzo Campanella lavorano oltre trecentocinquanta persone che hanno il sacrosanto diritto di lavorare in totale sicurezza. Si proceda senza indugi all'accertamento delle responsabilità e al ripristino della sicurezza delle strutture».