Promotore è il presidente Filippo Mancuso. L’organismo dovrà riunirsi almeno quattro volte l’anno ed entro il 31 marzo produrre un rapporto completo
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Mentre si aspetta la fine della competizione elettorale, per procedere all’insieme delle nomine di competenza dell’Assemblea regionale, che sono circa una settantina, per evitare sospetti di interferenze anomale e prevenire i rischi di eventuali distorsioni rispetto al voto del 25 settembre prossimo, il presidente del Consiglio regionale, Filippo Mancuso ha depositato a Palazzo Campanella una proposta di legge mira ad istituire l’Osservatorio regionale contro le discriminazioni nei luoghi di lavoro.
L’organismo che ha carattere consultivo, di monitoraggio delle attività in materia di salute e sicurezza sul lavoro, delle discriminazioni e delle situazioni di mobbing segnalate, di vigilanza e di stimolo, a parere di Mancuso, appare necessario per il decisore politico nel contesto sociale e lavorativo in cui versa la Calabria in quest’epoca storica.
L’Osservatorio opererà in rete con gli altri osservatori regionali e, in particolare, con l’Osservatorio economico territoriale delle politiche del lavoro e sarà composto da professionisti operanti nel mondo giuslavoristico, sindacale e delle Amministrazioni centrali e regionali, e si pone l’obiettivo di agevolare i processi decisionali con analisi puntuali e propositive riguardanti ad ampio raggio le tematiche legate al mondo produttivo offrendo al contempo un concreto supporto ai lavoratori nell’ambito della propria organizzazione di appartenenza
Le funzioni di presidente dell’Osservatorio sono assegnate, con decreto del Presidente del Consiglio regionale, ad uno dei componenti dell’organismo che sono nominati ad ogni inizio legislatura e svolgono senza alcun compenso né rimborso spese le funzioni assegnate dalla legge.
L’organismo dovrà riunirsi almeno quattro volte l’anno ed entro il 31 marzo produrre al Consiglio regionale un rapporto completo sulle politiche del lavoro nella regione focalizzando l’attenzione sui casi di incidenti sui luoghi di lavoro; su quelli di discriminazione e di mobbing , comprese le cause di infortunio e malattie professionali e i cosiddetti rischi particolari, come ad esempio, quelli derivanti dai lavori maggiormente esposti ad impieghi pericolosi, delle sostanze altamente impattanti sulla salute, nonché sull’impiego delle tecnologie; e formulando proposte di intervento immediate di medio-lungo periodo per promuovere la prevenzione degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali.