La dirigente Maria Stefania Lauria ricopre la carica ad interim che insieme agli altri incarichi le frutta una retribuzione di oltre 200mila euro l’anno. Il deputato cosentino Alessandro Melicchio (M5s) promuove l’interrogazione sostenuta anche dalla collega Dalila Nesci
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Irregolarità e anomalie sulla nomina ad interim del segretario generale e direttore generale del consiglio regionale della Calabria. Il “caso” lanciato da questa testata lo scorso 3 luglio e richiamato QUI e QUI ha avuto grande eco ed è finito in Parlamento.
Battaglia per la trasparenza
È stata pubblicata oggi una interrogazione di Alessandro Melicchio, deputato cosentino del M5S da tempo in prima linea sul fronte dell’opposizione extraconsiliare alla governance della Regione Calabria. Lui ha lanciato lo scorso maggio lo scandalo della legge sul ripristino dei vitalizi che ha fatto il giro d’Italia e ha portato alle dimissioni del fu’ zingarettiano Pippo Callipo, lasciando orfana la già disgregata coalizione di centrosinistra in consiglio regionale di un punto di riferimento (il PD, difatti, è così confuso che promuove convegni invitando Jole Santelli).
L’interrogazione è stata firmata e condivisa anche dalla collega grillina Dalila Nesci. Entrambi vogliono vederci chiaro sulla nomina ad interim dell’ex dirigente d’aula Maria Stefania Lauria da parte dell’Ufficio di Presidenza del consiglio regionale a guida Tallini.
Lauria guadagna più della Santelli
La Lauria, come il suo predecessore Maurizio Priolo, è stata nominata lo scorso 26 giugno segretario generale e direttore generale reggente del Consiglio regionale, ma anche dirigente dell’area “processo legislativo e assistenza giuridica” e dell’area “gestione”. Un cumulo di incarichi non indifferente che la rende la donna più pagata (coi soldi pubblici) della Calabria con un compenso annuo di 202.439,07 euro, addirittura più della stessa governatrice Jole Santelli che ha un compenso annuo di 165.600,00 euro.
Ombre sulla selezione
Melicchio e Nesci, interrogando direttamente la ministra per la pubblica amministrazione Fabiana Dadone, alla luce dell'interim, «sul quale già pendono ipotesi di anomalie e irregolarità, con il rischio che venga procrastinato oltre il dovuto», hanno chiesto «se il Governo non intenda valutare se sussistono i presupposti per promuovere una verifica dell'Ispettorato per la funzione pubblica ai sensi dell'articolo 60, comma 6, del decreto legislativo n. 165 del 2001».
Questo perché tra i compiti assegnati con l’atto di nomina alla neo segretaria regionale Lauria vi era proprio quello di predisporre gli avvisi di selezione pubblica per superare l’interim che, ad oggi, sta perdurando. Una condizione inaccettabile per Melicchio e Nesci alla luce anche delle “ombre procedurali” che aleggiano attorno alla nomina della Lauria.
Melicchio a Tallini: «Continueremo a vigilare senza sconti»
Interpellato direttamente Alessandro Melicchio ha dichiarato: «Nonostante nell’atto di nomina si faccia riferimento alla presa visione della “disponibilità delle risorse interne”, non risulta che sia stato emanato un avviso per selezionare tra tutti i dirigenti regionali in possesso dei requisiti il segretario generale e il direttore generale in via temporanea. Anzi, pare sia stata superata per l’occasione la prassi che voleva la nomina ad interim del dirigente più anziano, al fine di evitare disparità di trattamento. In più, spesso in Calabria ciò che è temporaneo diventa facilmente definitivo, a spese dei cittadini! Dobbiamo garantire massima trasparenza in tutte le procedure per introdurre un concetto spesso sconosciuto nei palazzi della politica calabrese, il merito e, perchè no, anche l’efficienza».
«Ad oggi non sono chiare le tempistiche, le modalità e i criteri di futura selezione del segretario generale e direttore generale del Consiglio regionale. Incarichi non solo lautamente retribuiti, ma anche fulcro del potere (e del flusso di denaro) di Palazzo Campanella. Il presidente Tallini stia pur certo che continueremo a vigilare, senza sconti» ha concluso il deputato.