Dopo l'interrogazione parlamentare di Melicchio (M5s), il ministero della Funzione pubblica ha chiesto al presidente dell’Assemblea regionale di fare chiarezza immediata sul maxi-incarico. Il caso sollevato la prima volta da LaC News24 (ASCOLTA L'AUDIO)
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«L’Ufficio di presidenza del Consiglio regionale fornisca con la massima urgenza, tutti gli elementi necessari inerenti la nomina ad interim di Maria Stefania Lauria».
Il ministero della Funzione pubblica mette in mora il presidente dell’Assemblea, Domenico Tallini, chiedendo di fare chiarezza immediata sulla maxi-nomina (202.439,07 euro annui).
Il caso fu sollevato da LaC News24 lo scorso 3 luglio, con la denuncia di irregolarità e anomalie che attorniano la nomina ad interim, da parte dell’ufficio di presidenza di palazzo Campanella a guida Mimmo Tallini, della segretaria generale e direttore generale del consiglio regionale Maria Stefania Lauria, alla quale è stato affidato anche l’interim di Dirigente dell’Area “Processo legislativo e assistenza Giudica” e dell’Area “Gestione” e “dei Settori facenti parte delle stesse e non assegnate ad altra dirigenza”.
Uno stipendio, il suo, che complessivamente è più alto di quello percepito della stessa presidente della Regione Jole Santelli.
Per tale motivo la questione, divenuta vero e proprio caso politico, è stata portata in parlamento dal deputato del M5S Alessandro Melicchio che con una interrogazione del 5 settembre scorso, condivisa dalla collega Dalila Nesci e indirizzata alla ministra per la funzione pubblica Fabiana Dadone, ha chiesto l’avvio di una ispezione ministeriale in merito a questa lauta nomina.
Le tempistiche non tornano
«Ben vengano gli ispettori del Governo. Potranno verificare la legittimità della nomina» aveva dichiarato il presidente del consiglio regionale Mimmo Tallini in risposta alla notizia del deposito dell’interrogazione parlamentare , specificando che la scelta di Maria Stefania Lauria era stata dettata da “necessità ed urgenza” a causa della scadenza del precedecessore Maurizio Priolo, tra l’altro attualmente indagato per il crollo dell’Auditorium Calipari.
Per Tallini l’interim era dettato dall’esigenza di evitare una paralisi istituzionale: «In un momento di grave crisi (pandemia), o in caso di eventuali emergenze come il crollo del Calipari».
Una giustificazione che non sta in piedi, perchè il crollo dell’Auditorium Calipari è del 31 luglio e il lockdown è iniziato a marzo, mentre il predecessore della Lauria, Maurizio Priolo, con deliberazione dell’ufficio di presidenza precedente guidato da Nicola Irto (con Tallini componente nella qualità di segretario questore) numero 70 del novembre 2019, è stato prorogato nell’incarico fino al 24 giugno.
Per cui, l’attuale presidente del Consiglio regionale ben conosceva le tempistiche (assunte anche da lui nella precedente consiliatura) e ben sapeva del rischio paralisi istituzionale con un “preavviso” di oltre 7 mesi. Invece, si è preferito attendere la scadenza della proroga di Maurizio Priolo per nominare ad interim una dirigente gradita, senza manifestazione d’interesse.
Il ministero chiede a Tallini i documenti
L’ispettorato presso il Dipartimento della funzione pubblica della Presidenza del Consiglio dei Ministri ha inviato una formale lettera all’Ufficio di Presidenza del Consiglio Regionale della Calabria con oggetto «richiesta urgente informazioni» in cui, proprio alla luce dell’interrogazione parlamentare di Melicchio, a distanza di oltre due mesi dalla suddetta nomina della Lauria, ancor’oggi, non sarebbero state attivate le procedure di selezione, nè precisate le modalità e i criteri di selezione del nuovo segretario generale e direttore generale del consiglio regionale.
La missiva, che porta la firma della vice prefetta in servizio presso il Gabinetto del Ministero della funzione pubblica, Luciana Coretto, riporta anche, come riferimento, le nostre notizie stampa sulle irregolarità sulla mancata manifestazione di interesse per l’interim che violerebbe l’articolo 19, comma 1bis del Dlgs 165/2001 e sull’asserita disparità di trattamento tra i dirigenti, concludendo con la richiesta a Tallini di fornire «con la massima urgenza, tutti gli elementi necessari».
Melicchio: «È l’ora della trasparenza»
Interpellato direttamente sulla questione il deputato grillino Alessandro Melicchio ha dichiarato:«Esprimo il massimo apprezzamento per la celerità con cui il Ministero della funzione pubblica guidato dalla nostra Fabiana Dadone si è attivato per questo caso in cui, ancora oggi, permangono più ombre che luci. Invito il presidente del Consiglio regionale Domenico Tallini a fornire tutti i documenti richiesti all’ispettorato per la funzione pubblica senza tentennamenti o escamotage di sorta. Anche in Regione Calabria è l’ora della trasparenza nelle selezioni e nelle procedure amministrative. Quando di mezzo ci sono soldi pubblici, occorre che a prevalere sia il merito e l’efficienza e non le solite dinamiche a cui la vecchia politica ci ha tristemente abituato deprimendo ogni sentimento di speranza dei cittadini calabresi».