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Ufficialmente si sarebbe astenuto. Ufficiosamente, nella stanza in cui i colleghi hanno decretato Seby Romeo capogruppo del Partito democratico a Palazzo Campanella, Michele Mirabello non sarebbe neppure entrato. Il consigliere regionale e segretario dem per la Provincia di Vibo Valentia, s’aspettava una designazione che non è arrivata, specie dopo la tribolata nomina di Nino De Gaetano in giunta regionale che aveva già abbondantemente gratificato la componente reggina. Se non capogruppo almeno presidente della Commissione Bilancio, Mirabello. E invece, salvo soprese, neppure quello: sembra destinato alla presidenza della Commissione Sanità. L’esponente democrat vibonese paga, inevitabilmente, dazio per la condizione di tensione innescatasi tra i vertici della giunta regionale e la componente vibonese del partito della quale è espressione, quella – tanto per intenderci – facente capo al deputato Bruno Censore. Sullo sfondo il braccio di ferro sulle primarie del centrosinistra per la scelta del candidato alla carica di sindaco di Vibo Valentia. Il ticket Censore-Mirabello sponsorizza il giovane notaio Antonio Lo Schiavo, indicato come l’unico esponente del Pd in lizza alle primarie vibonese, mentre il principale competitor, Pietro Giamborino, espressione della componente Campo democratico ha sempre sostenuto – mai smentito – di avere la benedizione dei vertici della Regione. La prova di forza censoriana, che avrebbe così impedito di raggiungere un sintesi, avrebbe così irrigidito i rapporti, inducendo i democrat calabresi a ridimensionare il ruolo dello stesso Mirabello. Tutto questo mentre i diversi nodi da risolvere in casa democrat saranno affrontati, una volta approvate le linee programmatiche del governatore, in una successiva seduta. La quadra sulla presidenza della commissioni sarebbe stata trovata – Bilancio a Giuseppe Aieta, Urbanistica a Nicola Irto e Sanità a Michele Mirabello appunto – ma ancora su qualche dettaglio è necessario procrastinare il confronto.