Soltanto un’ora e un quarto di ritardo, stavolta, per dare inizio ai lavori del Consiglio regionale che, finalmente, mette al centro della discussione l’emergenza sanitaria.
Prima dell’informativa del commissario Guido Longo, è stato il presidente della giunta facente funzioni Nino Spirlì ad introdurre i lavori.

«Ho inteso avviare un percorso di collaborazione e sostegno all’organo commissariale – ha detto Spirlì - Tra i primi atti che abbiamo posto in essere è servito a sancire formalmente il supporto delle risorse del Dipartimento salute. Abbiamo poi recentemente stanziato 175 milioni di euro per investimenti e assunzioni di nuove professionalità nel servizio sanitario regionale».

Il presidente ha poi rivolto «un pensiero a chi sta soffrendo in ospedale o nella propria abitazione e ai tanti che non ci sono più e ai loro familiari che non hanno potuto assisterli o salutarli». «Se l’emergenza è difficile da gestire per tutti - ha continuato -, figuriamoci per una Regione che si trovava già in strutturale emergenza. Nell’ultimo decennio nelle strutture sanitarie calabresi sono stati investiti circa 15 euro pro capite - ha detto ancora Spirlì - mentre sul resto del territorio nazionale è stato di 45 euro pro capite. Il commissariamento avviato nel 2009 non ha funzionato e sotto il commissariamento il deficit non solo non è diminuito, ma è aumentato così come quello da tre miliardi di euro delle Asp. A Reggio Calabria, ad esempio, non risultano approvati bilanci dal 2013 al 2018. Con i due Decreti Calabria di fatto il governo ha esautorato completamente la Regione».

Il risultato finale è che a disposizione dei calabresi ci sono 19 posti letto ogni 10mila abitanti contro i 41 di media nazionali:  «I cittadini pagano invece una contribuzione elevata per coprire il disavanzo frutto di mala gestione e ruberie e sono costretti ad andare fuori Regione per curarsi aumentando il fenomeno dell’emigrazione sanitaria».

Come uscirne? Secondo Spirlì «serve un intervento straordinario del governo che accerti il debito e azzeri tutti le pregresse pendenze». «Ho già avviato una richiesta accorata al presidente Draghi - ha detto -. Senza l’azzeramento questa Regione non potrà mai ambire a tutelare il diritto alla salute dei suoi cittadini. Ho scritto anche una lettera al Ministro dell’Interno e della Sanità per richiedere un team di ispettori sul caso Sant’Anna Hospital di Catanzaro perché certi atteggiamenti non posso essere più tollerati e chi ha sbagliato deve pagare». Poi, riferendosi a Villa Bianca, ha dichiarato che «può e deve recuperare 100 posti di degenza».

Sulla campagna di vaccinazione Spirlì ha sottolineato i risultati ottenuti nelle ultime giornate con i 15mila vaccini fatti nella giornata di domenica. «Siamo in grado di continuare con questi numeri che sono possibili utilizzando solo la piattaforma di prenotazione che da qualche giorno è gestita in maniera centralizzata».