Colpo di scena in casa Pd. Nella lunga marci  di avvicnamento al congresso i democrat perdono un primo portagonistra di primo piano. Matteo Richetti lascia la corsa per le primarie del Pd e si allea a sostegno della candidatura del segretario uscente Maurizio Martina. “Ho chiamato Maurizio. Gli ho promesso lealta' e sostegno, ma gli ho chiesto radicalità e coraggio - annuncia in una nota il senatore Dem - Maurizio ha accettato di fare sue le nostre proposte e il nostro stile”.

 

In un lungo messaggio Richetti spiega il perchè della decisione: “Piazza del Popolo me la ricordo. Molti mi chiedevano di candidarmi, ma tutti ancora di più ci chiedevano unità - ricorda - I nostri militanti li ho incontrati. Molti mi chiedevano di restare in campo, ma tutti ci chiedevano di non essere solo la somma di individualità”. E continua: “Serve una alternativa forte, inclusiva, responsabile. Bisogna unire le forze. Per me è difficile. Non potete capire quanto. Ma metto via ogni forma di ambizione per questo”. Fino all'annuncio: “Sosterremo Maurizio alla segreteria in una corsa comune, in cui contribuiremo con la nostra presenza, i nostri comitati, le nostre idee, alla campagna congressuale”. Infine un riferimento ai piu' giovani: “Questo gesto di responsabilità, lo faccio soprattutto per voi. Per non sprecare il nostro percorso. Perciò, moltiplichiamo il nostro impegno, la nostra passione, il nostro entusiasmo. Non lasceremo nessuno solo. Porteremo le nostre idee in una esperienza grande, con generosità e disinteresse. Raccogliamo l'invito a lavorare insieme, a essere generazione che prepara le prossime, a faticare e studiare, a chiederci cosa dare prima di cosa prendere. Anche questo, soprattutto questo, è fare politica #diversamente”.

Tra i giovani che dovrebbe accogliere con entusiasmo la decisione anche il calabrese Marco Ambrogio che aveva annunciato il suo sostegno alla canidatura Richetti. Quello stesso Ambrogio che, qualche mese fa, avea anche ipotizzato una sua candidatura alla segreteria regionale del partito.

Ovviamente la mossa di Richetti dimostra come Matteo Renzi stia cercando di evitare sbavature e perdite di voti. L’uomo da sostenere è Marco Minniti con il sostegno di Maurizio Martina. In maniera tale da non consentire a Nicola Zingaretti di arrivare oltre il 50% e fare in modo che sia l’Assemblea a scegliere il prossimo segretario.

 

Una polarizzazione del confronto che potrebbe avere effetti anche in Calabria dove con il governatore Mario Oliverio e la sinistra del Pd su Zingaretti sembra di vivere il clima delle primarie sia per la scelta del precedente segretario (con lo scontro Magorno-Canale) che del candidato alla presidenza della Regione (con lo scontro Oliverio-Callipo). Soltanto il nome di Demetrio Battaglia, al momento, sembrerebbe quello in grado di evitare il deflagrare della conta anche in vista del congresso calabrese.

 

Riccardo Tripepi