Il presidente della Commissione antimafia ha spiegato così la sua assenza all’assemblea 2019 di Confindustria Cosenza: «Il tessuto produttivo non riesce più a capire che o si sta con il bianco o con il nero»
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«Non mi siedo allo stesso tavolo con soggetti indagati». Il senatore Nicola Morra mette nel mirino delle sue dichiarazioni il sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto, e il presidente della Regione, Mario Oliverio, e spara una bordata di quelle che si sentono anche da fuori regione.
Il presidente della Commissione parlamentare antimafia ha partecipato ieri, a Casal di Principe, in Campania, alla prima giornata della Summer School Ucsi - la scuola di giornalismo investigativo promossa dall’Unione cattolica stampa italiana.
«Ho telefonato al presidente di Confindustria Boccia – ha rivelato Morra -, avvisandolo che non sarei andato all’Assemblea 2019 in programma a Cosenza in occasione del passaggio di consegne tra il vecchio e nuovo presidente della locale associazione degli industriali. Perché avrei dovuto partecipare con il mio attuale sindaco, che ambisce ad essere il candidato alla presidenza della Regione ma è prescritto ed indagato, e con il governatore della Calabria interessato da altre vicende? Ho difficoltà e non mi siedo con soggetti che non solo sono indagati ma anche prescritti, e hanno sul capo la richiesta di rinvio a giudizio».
Una decisione che ha creato malumori tra gli industriali, che però non turbano Morra.
«Se per Confindustria questo non è un problema – ha concluso -, ne prendo atto. Il vero problema è che il tessuto produttivo non riesce più a capire che o si sta con il bianco o con il nero, perché con il nero non si scherza. Questo è un Paese dove per questioni culturali c’è una certa indulgenza, che purtroppo è diventata quotidiana».
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