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“La Calabria vive un disagio antico legato ad una questione strutturale incentivata dalla crisi economica e implementata dalle politiche negative del centrosinistra nazionale e regionale. Una realtà dove il rischio-miseria è triplo rispetto al resto del Paese, con il 12,4% della popolazione che vive una povertà estrema e nel 28,2% delle famiglie si riscontrano situazioni di malessere tali a vivere sotto, o al limite, della soglia di povertà. Secondo Eurostat i dati sul lavoro in Calabria sono da allarme rosso. Con un dato del 58,7%, è diventata ufficialmente la regione europea che nel 2016 ha fatto registrare il peggior dato di disoccupazione giovanile dell’intero continente”.
Forza Italia “vive una fase di rilancio”
Lo ha detto il Capogruppo di Forza Italia in Consiglio Regionale, Alessandro Nicolò, intervenendo alla Conferenza nazionale sugli enti locali organizzata a Roma dal responsabile del Dipartimento Marcello Fiori.
“Forza Italia – ha continuato Nicolò – sta conoscendo una fase di rilancio politico-organizzativa, a fronte di una esigenza sempre più forte che sta maturando nella società italiana di poter contare, ancora una volta, su una forza politica moderata e strutturata unitariamente in grado di fornire solido riferimento al Paese. La marcia inarrestabile che vede protagonisti Forza Italia e il Centrodestra, è senza dubbio ascrivibile all’apporto di idee e di entusiasmo del presidente Silvio Berlusconi, il quale, come sempre riesce a indicare con chiarezza la strada da seguire, utile non soltanto per il partito, ma per le sorti dell’Italia”.
“Comprendere i bisogni dei cittadini”
Forza Italia riparte dai territori, dalle loro specificità, ma soprattutto è il lievito indispensabile del moderatismo italiano, inteso come classe dirigente in grado di comprendere fino in fondo i bisogni dei cittadini e di indirizzare il Paese verso migliori prospettive di crescita e di sviluppo.
In questa ottica bisogna recuperare i nuovi e i vecchi bisogni di cui soffrono il Mezzogiorno e la Calabria, che è il Mezzogiorno del Mezzogiorno, in cui le intelligenze migliori più qualificate hanno ripreso da tempo l’emigrazione impoverendo ulteriormente un quadro sociale di per se già deteriorato. E’ dunque dalle politiche locali – ha sottolineato Alessandro Nicolò – che Forza Italia dovrà rilanciarsi e misurarsi sostenendo le migliori energie ed arrestando l’emorragia delle eccellenze per costruire con loro e con il sostegno della Comunità Europea le nuovi basi per ridisegnare il volto nuovo della nostra Regione.
“Incapacità di governare”
Ai mali atavici che da tempo travagliano il territorio calabrese-ha detto Nicolò- se ne sono aggiunti di nuovi grazie alle ormai manifeste ed inquietanti incapacità di governo espresse sia dalla Giunta regionale che dal Governo nazionale che annaspano tra divisioni interne e frazionismi, mentre si perdono puntualmente fondi comunitari che interessano comparti importanti dell’economia calabrese. Per non parlare della sanità, dove insiste il 70% del bilancio della Regione e dove si assiste giorno dopo giorno solo a tagli irrazionali: interi reparti ospedalieri vengono chiusi o ridotti al lumicino, e con gli ammalati sempre più numerosi che vanno a curarsi negli ospedali del nord Italia, incidendo nel bilancio della Regione per quel che riguarda la migrazione sanitaria.
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“Pericolo populista”
Forza Italia ha invece posto con l’organizzazione e la sintesi istituzionale messa in campo egregiamente da Marcello Fiori la propria candidatura al servizio del Paese e della democrazia, contro il pericolo populista e per colmare il vuoto istituzionale causato dalle spaccature del Pd e dal suo frazionismo.
Con rinnovato spirito di intenti – ha concluso il Capogruppo di FI in Consiglio Regionale e Vicecoordinatore Regionale di FI Alessandro Nicolò – l’impegno di FI così come ha evidenziato Mara Carfagna nel suo esaustivo intervento sarà anche rivolto alla rinascita di questa terra e del Mezzogiorno, per infondere coraggio e sostegno a tutti gli imprenditori che ancora hanno voglia e determinazione, pur in mezzo a difficoltà spesso dovute a incapacità degli enti locali, per liberare il Sud dalle sabbie mobili.