«"Si sbloccano i concorsi pubblici a Reggio Calabria". Leggere una simile notizia sortisce un effetto mediatico notevole, dal momento che viviamo in un'epoca in cui la disoccupazione dilagante obbliga i nostri giovani a cogliere ogni opportunità di lavoro altrove. Dopo vent'anni, sicuramente, una tale iniziativa, meriterebbe un plauso. Tuttavia, essa appare, come il risveglio del nostro sindaco Falcomatà che, per ben quattro anni, ha dormito, senza nemmeno preoccuparsi dei danni subiti dalla città, a causa della sua, evidente, spregiudicatezza e noncuranza». Così un comunicato di Ivano Nasso, del Movimento nazionale per la sovranità.


«Detto questo – prosegue -, e pur vigendo la convinzione che una tale iniziativa abbia il suo valore, bisognerebbe soffermarsi sul fatto che essa abbia uno scopo finemente elettorale, soprattutto con lo spettro del dissesto che aleggia sul Comune in queste ore. Eh sì, perché, stranamente, essa si erge, come baluardo, alla vigilia delle nuove elezioni piuttosto che durante la legislatura, lasciando presupporre l'intervenire di possibili abusi. Si creerebbe terreno fertile, per possibili voti di scambio, da cui potrebbero scaturire, corruzione e abusi vari. Si mercificherebbe, in tal modo, la libertà di voto».


Secondo nasso, «se poi si considera la particolare condizione di Falcomatà, rinviato a giudizio per un’ipotesi di favoritismo ad un amico, le istituzioni e le autorità preposte dovrebbero fermare tale manipolabile iniziativa, prima delle elezioni, al fine di evitare la probabile proliferazione di atti illeciti».


«In un territorio - continua - povero ed affranto, per l’inoperosità da parte di Falcomatà, diventerebbe un massacro che porrebbe i cittadini l'uno contro l'altro, portando a possibili aste al miglior offerente. Totò diceva "a volte è difficile fare la scelta giusta perché, o sei roso dai morsi della coscienza o da quelli della fame". Qui, purtroppo, di coscienza ce n’è poca, ma di fame tanta», conclude Nasso.