VIDEO | Una linea politica in cui non si riconosceva più, un mancato cambio di passo necessario al secondo mandato: queste tra le motivazioni che hanno portato Pierpaolo Iantorno a uscire dalla giunta guidata da Marcello Manna
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Una scelta maturata nei mesi, nessun evento scatenante piuttosto un andazzo, un immobilismo, un torpore della giunta del sindaco Manna nel quale non si riconosceva più. Soprattutto una linea politica di cui non sentiva più di far parte. Riassumendo ci sarebbe questo alla base delle dimissioni di Pierpaolo Iantorno da assessore al bilancio del comune di Rende. Una scelta sicuramente sofferta e meditata, ma non c’è rabbia nelle parole di Iantorno, piuttosto tanta amarezza per aver fatto parte di un parte politica che ritiene non sia riuscita - a più di un anno dalla sua rielezione - a dare piena attuazione al programma. «Sui grandi temi si è lasciato correre, le pratiche sono ferme, non c’è stato quel cambio di passo che un secondo mandato doveva esigere».
Politica di balletti e teatrini
E poi ci sono le motivazioni politiche. «Quel progetto politico civico che era stato premiato dal popolo rendese non ha più quelle connotazioni, tutt’altro». Cosa è cambiato? «Il progetto civico rimane valido, ma probabilmente chi doveva condurre questo progetto ha deviato nel corso del tempo. Non c’erano più quelle condizioni minime perchè io potessi occupare quella poltrona».
Non c’entrano le vicende giudiziarie che interessano il primo cittadino di Rende, indagato per corruzione nel secondo filone d'inchiesta che riguarda il giudice Marco Petrini, ma piuttosto gli «equilibri politici, balletti e teatrini »– li chiama proprio così – di cui non sente di far parte seppure il suo ruolo in giunta forse politico e non tecnico. Eletto alle ultime elezioni dopo una esaltante esperienza in giunta da tecnico, chiamato per riordinare i conti del Comune, la scorsa estate era stato riconfermato alla guida dell’assessorato bilancio e finanze (non senza qualche tentennamento iniziale). Un ruolo delicato, di grande responsabilità considerato che il Comune a tuttoggi è in predissesto. «Lascio un comune che ha tutte le condizioni per essere governato – dice Iantorno che cita la scadenza della procedura di riequilibro del 231 dicembre 2022 - ci sono tutte le condizione affinchè il comune si possa presentare alla Corte dei conti con le carte in regola».
Opposizione all’attacco
Per il gruppo Innova Rende «Una città come Rende, data la sua importanza e centralità, non può essere amministrata da una Giunta, la cui composizione è caratterizzata da nebulosi equilibrismi politici. Invitiamo il sindaco, nuovamente, a chiarire questi rilevanti aspetti inerenti la stabilità del governo cittadino».