Immacolata indigesta per il sindaco di Cosenza Mario Occhiuto. Lo strappo con i malpancisti è lontano dall’essere ricucito. Ed i sei consiglieri comunali dissidenti, dopo aver messo in minoranza il primo cittadino nell’ultimo consiglio comunale, hanno sentito il bisogno di federarsi in un unico gruppo per il prosieguo della consiliatura. Lo hanno annunciato con un comunicato stampa.

 

Francesco De Cicco, Michelangelo Spataro, Davide Bruno, Francesco Spadafora, Sergio Del Giudice e Antonio Ruffolo esprimeranno le proprie idee, in futuro, attraverso una sola voce. L’unione fa la forza e non vi è dubbio che questa sia una prova muscolare. Con un avvertimento: l’appoggio ad Occhiuto non verrà a mancare, a patto che venga perseguito il programma elettorale in tutte le sue parti. Soprattutto – sottolineano – su alcuni punti cardini: la contrarietà al passaggio della metro tramvia su  Viale Giacomo Mancini; l’utilizzo per il collegamento con Rende e l’Università del vecchio tracciato ferroviario dismesso; la realizzazione del nuovo ospedale; la riqualificazione dei quartieri. E il sindaco? Per adesso incassa senza replicare.

 

Ma il problema esiste e va risolto. I dissidenti insistono per un rimpasto. Rischiano il posto nell’esecutivo Matilde Spadafora Lanzino, Fedele Bisceglia e Vittorio Sgarbi, la cui azione è – secondo i sei consiglieri comunali – impalpabile. La formazione di un gruppo autonomo è un passo sostanziale per rivendicare uno o addirittura due rappresentanti in giunta. Ma per le novità bisognerà attendere il 2017.

                                    

Salvatore Bruno