Una vecchia questione che intimidisce per eventuali conseguenze giuridiche in ragione della loro approvazione. Da qui la proposta poco convincente di istituire una commissione ad hoc
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Debiti fuori bilancio, l’ultimo spauracchio dei consiglieri comunali di Catanzaro porta questo nome. E il perché è presto detto: dopo Gettonopoli con un consiglio comunale (tranne pochissimi membri) messo sotto inchiesta, la cautela regna sovrana. C’è insomma un forte timore dal quale sono in parecchi a essere pervasi, tanto da spingere alcuni fra gli stessi componenti dell’assise a dar forfait alle sedute in cui si votano le ormai ricorrenti raffiche di pratiche inerenti alle pendenze economiche accumulate dall’ente a causa di sentenze pronunciate dai più disparati organi giudiziari.
Un problema serio, quello fin qui descritto, di cui in Consiglio si sente parlare da anni, forse persino decenni, ma che come premesso è diventato di stretta attualità da quando la magistratura (non soltanto amministrativo-contabile bensì pure ordinaria) ha iniziato a mettere gli occhi sui comportamenti dei componenti dell’assemblea. Che adesso si sentono controllati e quindi non più liberi di agire con troppa disinvoltura. È doveroso, però, spiegare meglio: nel caso di specie infatti si discute di quattrini che il Municipio deve ai cittadini in virtù di provvedimenti emessi ad esempio da Tribunale o Giudice di Pace.
E che, molto spesso, nel momento in cui arrivano in Aula per la discussione e la conseguente approvazione trovano una composizione dei Gruppi talvolta radicalmente mutata rispetto al periodo nel quale si sono cristallizzati. Ovvio, quindi, come non ci possa essere un nesso di casualità diretta fra i votanti nel civico consesso e i titolari del risarcimento. È anche vero, però, che gli stessi consiglieri devono avere piena contezza delle delibere su cui si pronunciano e dovrebbero pure vigilare su eventuali errori del Comune nella costituzione in giudizio e nelle decisioni prese.
Il riferimento è alle modalità di conduzione delle singole cause contro i privati, tramite gli avvocati da cui l’ente si fa di volta in volta assistere. Una gestione dei processi che talvolta ha lasciato adito a delle perplessità tanto da invocare il sempre crescente intervento nei processi dell’Ufficio Legale di Palazzo De Nobili anche per risparmiare sugli onorari da corrispondere ai professionisti esterni. Ma è evidente come tutto ciò non basti.
Così com’è chiaro che la preoccupazione è crescente tanto da aver invocato la composizione di una Commissione ad hoc nell’ambito di quella consiliare al Bilancio, appunto per vagliare in maniera più approfondita sui debiti che incidono notevolmente sul consuntivo municipale.
Un provvedimento su cui tuttavia ci permettiamo di essere un po’ scettici perché per dirla con qualcuno che la sapeva assai lunga: “In Italia quando non si vuol risolvere un problema, si fa una Commissione”. Assunto che nella circostanza sembra davvero molto calzante.