Il sindaco di Cutro, Salvatore Divuono, ha protocollato questa mattina le dimissioni dalla carica. Dimissioni che fanno seguito a quelle rassegnate un mese fa da un assessore ed un ufficiale di governo che lamentavano la debolezza della maggioranza, l’incompletezza della giunta e l’impossibilità di lavorare con serenità per affrontare un periodo delicato come quello della crisi economica post 'lockdown' e della stagione turistica piena di limitazioni ed incertezze che è alle porte.

Divuono è stato eletto nel 2016 con la lista civica 'Cutro città normale' andando a formare una maggioranza nella quale sono entrati anche esponenti di Forza Italia e del Partito Democratico. Maggioranza che, però, nel tempo, si è andata via via sfilacciando. A Divuono, soprattutto, è venuto a mancare l'appoggio del Pd che negli ultimi mesi aveva sempre dato in Consiglio comunale garantendo i numeri per continuare a governare.

Al Comune di Cutro, peraltro, da alcuni mesi è al lavoro una commissione d’accesso che sta verificando la presenza di infiltrazioni mafiose nell’ente, in seguito all’inchiesta della Dda di Catanzaro che ha coinvolto un ex dirigente dell’ufficio tecnico. È atteso per agosto l’esito dell’accesso antimafia che avrebbe potuto portare allo scioglimento del Consiglio comunale per infiltrazioni mafiose ma, a quanto pare, se le dimissioni di Divuono non saranno ritirate entro 20 giorni, il Comune sarà già sciolto i primi di luglio ed affidato alla guida di un commissario straordinario.